di Luigi Pietrucci, consigliere comunale di Anagni
L’argomento delle assistenti sociali sembra essere diventato, inspiegabilmente, l’unico a disposizione delle opposizioni extra consiliari e di qualche associazione sindacale per attaccare l’Amministrazione.
La narrazione di chi dice di avere, giustamente, a cuore le persone più fragili vorrebbe i servizi sociali del Comune di Anagni addirittura “smantellati” dopo l’avvicendamento delle assistenti sociali. Avvicendamento avvenuto per scadenza naturale del loro contratto di lavoro, la cui durata – più breve di quella di altri professionisti del Comune – era stata richiesta dalle dirette interessate che, a loro dire, volevano tentare altre strade professionali presso altri Enti. Ci si chiede se la stessa levata di scudi ci sarebbe stata anche nel caso in cui le assistenti sociali si fossero dimesse, come loro diritto, nel caso in cui le altre strade professionali intraprese fossero andate a buon fine.
Simili comunicati potrebbero rivelarsi, si spera involontariamente, offensivi nei confronti del personale dei servizi sociali comunali che, con senso di responsabilità e spirito di abnegazione, sta svolgendo egregiamente i propri compiti senza ritardi e senza lacune, su tutti i fronti, com’è giusto che sia. Gli utenti, come sempre serviti ed assistiti con puntualità e professionalità, non hanno manifestato sinora nessun senso di smarrimento o di incertezza, e non bisognerebbe alimentare in loro paure o insicurezze infondate. Con senso di gratitudine nei confronti delle precedenti assistenti sociali e prendendo atto delle loro scelte personali, che si rispettano anche se non si condividono e che saranno eventualmente discusse nelle sedi opportune, va detto che i servizi sociali non smetteranno mai di progettare percorsi di inclusione e di supporto nei confronti delle fasce più deboli della popolazione, a prescindere dalle singole persone fisiche che nel tempo sono chiamate a rivestire i diversi ruoli in questo ambito. Del resto, non bisognerebbe per onestà dimenticare che anche le assistenti sociali, il cui contratto recentemente è scaduto, anni fa a loro volta presero improvvisamente il posto di altre assistenti sociali, che avevano svolto con serietà e senso del dovere il loro ruolo ed il cui contratto non era stato rinnovato. Anche loro all’inizio hanno dovuto prendere conoscenza del territorio e delle sue problematiche, ma ciò è avvenuto senza traumi per gli utenti così come sta accadendo adesso. Non è accettabile, neanche nei limiti vastissimi della dialettica politica, far soltanto balenare lontanamente l’idea che gli anziani, i minori appartenenti a nuclei disagiati, le persone diversamente abili e tutte le categorie di utenti dei servizi sociali possano ricevere oggi prestazioni meno qualificate rispetto agli anni scorsi. I Servizi Sociali stanno fronteggiando egregiamente, oggi come ieri, situazioni di emergenza e situazioni di routine, sono presenti, oggi come ieri, a tutti i tavoli istituzionali con la ASL, con il Distretto Socio-Assistenziale, ecc., stanno progettando e portando finalmente a termine, oggi come ieri, soluzioni adeguate ad annose questioni.
Vale la pena ribadire che tutte le possibilità offerte dalla legge e proposte dall’Amministrazione per avere personale a tempo indeterminato in questo settore così delicato e prezioso sono state sempre serenamente condivise con le dirette interessate, se non addirittura caldeggiate da loro: dallo scorrimento di graduatorie agli interpelli ASMEL, nessuna esclusa. Proprio per questo, non è corretto né onesto far passare adesso l’Amministrazione come un Ente insensibile al principio di continuità nei servizi assistenziali o che addirittura sgretola il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. L’Amministrazione è grata a tutto il suo personale che quotidianamente svolge il proprio dovere pur tra mille difficoltà, ma se il personale decide liberamente di intraprendere altre strade, l’Amministrazione ha il dovere di andare avanti.
Bisogna avere rispetto per tutto il personale, non solo per quello cessato ma anche per quello in servizio e per quello che verrà, perché è grazie ai dipendenti che nel tempo si avvicendano che il Comune svolge le sue funzioni e raggiunge i suoi obiettivi. Insinuare timori ed insicurezza nei cittadini è quanto di più distante dal significato di assistenza sociale e dalla sua missione