Mattinata di disagi per migliaia di pendolari e viaggiatori su tutta la rete Alta Velocità italiana a causa di un guasto alla linea elettrica nei pressi di Anagni, nel tratto ferroviario compreso tra Napoli e Roma. A comunicarlo è Trenitalia, che ha diramato l’allerta poco dopo le 10 di martedì 24 giugno 2025.
Alle 12:30, l’aggiornamento ufficiale della società parlava di una circolazione fortemente rallentata, con l’instradamento dei treni sulle linee convenzionali via Cassino e via Formia, causando ritardi fino a 60 minuti sulla tratta principale.
Il guasto, verificatosi poco dopo le 9, ha avuto ripercussioni immediate e prolungate su tutta la rete ad Alta Velocità, con ritardi in crescita nel corso della mattinata e numerose cancellazioni. Le principali stazioni italiane – tra cui Napoli Centrale, Roma Termini, Firenze Santa Maria Novella, Milano Centrale e Venezia Santa Lucia – hanno registrato ritardi compresi tra i 60 e i 110 minuti.
Secondo quanto riferito da Trenitalia, al momento non è ancora possibile stabilire un orario certo per il ripristino totale del servizio. I tecnici sono al lavoro, ma i disagi proseguiranno almeno per tutto il primo pomeriggio. Il blocco ha coinvolto decine di treni, in particolare i Frecciarossa diretti da e verso Salerno, Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Milano e Venezia.
Si tratta della seconda interruzione significativa in meno di una settimana. Il 17 giugno, un altro inconveniente tecnico tra Ceccano e San Giovanni aveva causato ritardi fino a 180 minuti, sempre sulla linea Roma-Napoli.
Nel corso della mattinata, è intervenuto anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha dichiarato: «Siamo al massimo storico di cantieri aperti. I disagi ci sono, ma è il prezzo da pagare per avere presto un sistema ferroviario più moderno, sicuro ed efficiente».
Il guasto ad Anagni evidenzia, ancora una volta, la fragilità di un nodo ferroviario strategico per la mobilità nazionale, soprattutto in un periodo di alta affluenza come quello estivo. Le ripercussioni si fanno sentire in tutto il Paese, con migliaia di viaggiatori bloccati o costretti a riprogrammare i propri spostamenti.