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    Home » Ex Polveriera di Anagni, opposizioni all’attacco: “l’Amministrazione svende il territorio ai privati”
    Politica

    Ex Polveriera di Anagni, opposizioni all’attacco: “l’Amministrazione svende il territorio ai privati”

    Movimento 5 Stelle, Circolo Possibile, Sinistra Italiana e Partito Democratico denunciano gravi criticità nella gestione del progetto sull’ex area militare
    26 Giugno 20257 Mins Read
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    Critiche dure dalle opposizioni

    L’ultimo Consiglio comunale di Anagni ha acceso nuove tensioni politiche. A finire sotto accusa è stata la gestione dell’Amministrazione Natalia in merito al futuro dell’ex Polveriera, una vasta area che secondo i gruppi di opposizione verrebbe destinata a una molteplicità di interventi senza un piano credibile e coerente. A sollevare le critiche sono stati Movimento 5 Stelle Anagni, Circolo Possibile Anagni, Circolo Sinistra Italiana Anagni e Partito Democratico Anagni, che attraverso un comunicato congiunto hanno denunciato scelte “propagandistiche e disancorate dalla realtà”.


    Progetti sovrapposti e promesse vaghe

    La delibera discussa in aula riguarda l’utilizzo dell’intera superficie dell’ex Polveriera, pari a 187 ettari, sulla quale dovrebbero insediarsi, secondo l’Amministrazione, opere tra loro eterogenee: un parco fotovoltaico e agrovoltaico di circa 130 ettari, un data center su altri 40 ettari, una Città dello Sport con pista da motocross internazionale, un’area per eventi culturali, un centro sociale e persino un policlinico convenzionato.

    Secondo le opposizioni, tuttavia, l’unica opera realmente di interesse collettivo – la struttura ospedaliera – sarebbe confinata in appena un ettaro. «È come servire un bicchiere zuccherato per far bere la medicina», scrivono i promotori della nota. Il paragone è chiaro: la promessa dell’ospedale sarebbe soltanto un espediente per far accettare scelte politiche discutibili.


    Una svendita del bene pubblico?

    Il cuore della denuncia riguarda la decisione di concedere ampie porzioni del territorio comunale a soggetti privati, senza una reale contropartita per i cittadini. “Tutto ciò che è stato annunciato è eventuale, non certo”, si legge nel comunicato. Ciò che è sicuro, invece, è che chi realizzerà l’ennesimo parco fotovoltaico trarrà “milioni di euro dai nostri beni”.

    Una visione della politica urbana che, secondo Movimento 5 Stelle, Possibile, Sinistra Italiana e PD, ha già mostrato i suoi limiti nel recente passato, con “numerose opere deliberate con leggerezza” e una generale mancanza di trasparenza.


    Consumo di suolo e bonifiche dimenticate

    Altro punto critico è rappresentato dal consumo di suolo, considerato “immane” e spesso deliberato con troppa disinvoltura. Le opposizioni ricordano come l’ex Polveriera sia attualmente oggetto di una caratterizzazione dei terreni contaminati, con un appalto da oltre 2,2 milioni di euro assegnato a un’associazione di imprese guidata da HTR Bonifiche Srl. I lavori, finanziati con denaro pubblico, dovrebbero concludersi entro il 31 luglio 2026.

    Tuttavia, durante il Consiglio comunale – denunciano le opposizioni – non si è fatto alcun accenno a queste attività, né si è chiarito chi sarà responsabile delle bonifiche: il Comune di Anagni, la società privata che realizzerà il fotovoltaico o la ditta incaricata attualmente?


    Vincoli ambientali ignorati?

    Un ulteriore interrogativo riguarda la normativa. Quasi tutta l’area della Polveriera rientra nel perimetro del Sito di Interesse Nazionale (SIN), che impone specifici vincoli ambientali e urbanistici. Come è possibile, chiedono i firmatari della nota, che il Sindaco Daniele Natalia possa ipotizzare un così massiccio intervento urbanistico in un’area sottoposta a tutela?


    Appello alla cittadinanza

    In conclusione, le forze di opposizione ribadiscono che il patrimonio pubblico appartiene alla cittadinanza, non all’Amministrazione in carica. Le decisioni strategiche – come quella sull’ex Polveriera – non possono essere comunicate a giochi fatti, ma devono essere partecipate e trasparenti. Il messaggio è chiaro: “I beni pubblici non si svendono”.


    La nota integrale di Sinistra Italiana, Movimento 5 stelle, Possibile Anagni e Partito Democratico

    L’ultimo Consiglio comunale di Anagni è stata la prova che l’agire dell’Amministrazione anagnina si fonda principalmente su proclami propagandistici e sulla alterazione della realtà, compromessa dalla facile ricerca del consenso.

    Per i non addetti ai lavori, ieri il Consiglio deliberava su una proposta di utilizzo dell’area della ex Polveriera di Anagni. La cosa sorprendente è che tutte le opere oggetto delle proposte, secondo questa Amministrazione, dovrebbero realizzarsi sull’intera superficie dell’ex Polveriera.

    Tutte, nessuna esclusa.

    In breve, le domande contemplano: a) un’area da adibire a parco fotovoltaico e agrovoltaico (c.ca 130 ha); b) un’altra area da adibire a Data Center (c.ca 40 ha); c) un centro culturale e sociale con un’area per grandi eventi, concerti, manifestazioni culturali, una pista di motocross per competizioni internazionali (???), una nuova Città dello Sport, con il sostegno del CONI (c.ca 15 ha) e, da ultimo, d) un’area da adibire a policlinico convenzionato con – si presume – annesso pronto soccorso.

    Alcune considerazioni a questo punto sono d’obbligo: dato per certo che l’Area della polveriera misura 187 ha, da un rapido calcolo si può stabilire facilmente quanto può essere estesa l’unica opera che interessa veramente ai cittadini di Anagni, vale a dire, la STRUTTURA OSPEDALIERA (c.ca 1 ha). Quanto poi può essere plausibile un ospedale accanto ad attività estremamente complicate dal punto di vista dell’inquinamento ambientale ed acustico lo riferiranno i tecnici competenti. Tuttavia, a noi sembra che parlare di ospedale in questa situazione è come quando la mamma dá al bambino un bicchiere col bordo zuccherato. Il bambino beve fiducioso ed anzi desideroso, ma nel bicchiere c’è la medicina. Amara. Amarissima.

    Certo, il Sindaco nella sua enfatica presentazione ha chiarito che le aree da adibire a tali opere sono modificabili. Ma la “puzza di bruciato” si sente lontano miglia e miglia.

    Infatti, non si può politicamente confidare in questa Amministrazione perché abbiamo visto la condotta tenuta per le numerose opere deliberate in Consiglio con fin troppa leggerezza e ora, avendone l’opportunità, non si comprende perché dovremmo essere fiduciosi per l’area della ex Polveriera.

    L’Amministrazione Natalia decide dunque di SVENDERE ai privati una parte enorme del territorio comunale, senza garantire ai cittadini un “ritorno sicuro” di qualsivoglia genere in termini economici e/o di servizi essenziali. Infatti, tutto quanto riferito dal Sindaco ieri è solo eventuale e non certo. Di certo c’è solo che la Società privata che installerà l’ennesimo Parco Fotovoltaico sul nostro territorio guadagnerà milioni grazie ai NOSTRI beni.

    In secondo luogo ciò che salta agli occhi nella politica di questa Amministrazione è l’ennesimo ed immane consumo di suolo di cui il Sindaco e chi lo sostiene in Consiglio non si curano minimamente. Tanto è vero che vengono continuamente deliberate concessioni che hanno incentivato la suddetta pratica senza badare alle conseguenze ambientali.

    A tal proposito, veniva avviata dagli Enti preposti sull’intera area della ex Polveriera la fase preliminare di caratterizzazione dei terreni contaminati, con un appalto da oltre 2,2 milioni di euro affidato a un’associazione di imprese guidata da Htr Bonifiche Srl con i lavori di caratterizzazione che dovrebbero concludersi entro il 31 luglio 2026. Di tutto questo nell’Assise di ieri non si è parlato affatto. Pertanto le domande sorgono spontanee: chi dovrà bonificare l’area, la ditta che istallerà il Fotovoltaico, il Comune di Anagni o l’Azienda precedentemente indicata? E se dovranno farlo questi ultimi, cosa ne verrà a noi cittadini che abbiamo già pagato oltre 2 milioni di euro in tasse?

    Inoltre, la Polveriera quasi nella sua interezza non fa parte dell’Area del Sito di Interesse Nazionale? Ebbene, come può il Sindaco Natalia paventare la costruzione di una quantità di strutture come quelle deliberate se la normativa sul SIN lo vieta esplicitamente? Sa qualche cosa che non ci ha riferito in Consiglio?

    Di certo il Primo Cittadino e la sua maggioranza non possono continuare a prodigarsi per SVENDERE porzioni di territorio pubblico ai privati, per il semplice fatto che QUESTI NON SONO BENI DI LORO PROPRIETA’, ma della cittadinanza…di TUTTA la cittadinanza!

    E a loro volta i cittadini non possono essere informati di tali decisioni solo attraverso i Consigli comunali, quando i giochi sono fatti e gli accordi già presi.

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