🟥 Un museo nel cuore della natura
Una domenica di emozioni e bellezza tra arte, parole e suoni
Nel suggestivo scenario di Villamagna di Anagni, immerso tra boschi e paesaggi bucolici, si è svolta domenica 29 giugno la straordinaria giornata culturale “La pietra tra pittura poesia e musica”, promossa dal Museo di Arte Contemporanea Luigi Centra (M.A.C.C.). L’iniziativa, curata con passione e rigore da Antonio Centra, ha richiamato numerosi artisti, appassionati d’arte e cultura, ma anche amici e conoscenti del Maestro Luigi Centra, figura indimenticabile dell’arte italiana del Novecento.
Tutti invitati con una telefonata, un messaggio o un semplice SMS, nel più autentico spirito di condivisione, per celebrare l’eredità artistica e umana di un uomo che ha trasformato ogni pennellata in narrazione.
🟥 La pietra prende vita
Lo scultore Sergio Lombardi omaggia il Maestro con un ritratto in marmo
Protagonista simbolica dell’evento, la pietra, già al centro di celebri opere come “La Dea bendata” e il “Cristo di Villamagna”, è tornata al centro della scena con l’installazione di un grande blocco di marmo all’ingresso del M.A.C.C.. Su di esso, lo scultore Sergio Lombardi ha iniziato a scolpire in bassorilievo l’immagine più iconica del Maestro Luigi Centra, con il suo inconfondibile cappello tipo Borsalino.
Momento di intensa emozione quando l’attore Maurizio Mattioli, accanto allo scultore, ha svelato i primi tratti dell’opera togliendo il telo che ne celava la forma.
🟥 Pittura in libertà
Le opere del museo tornano all’aria aperta accanto a nuovi artisti
La pittura, cuore pulsante del M.A.C.C., è stata protagonista grazie all’originale scelta di Antonio Centra: “Ho voluto che molte opere di mio zio scendessero dalla catenella per tornare all’aperto, sul cavalletto, accanto a quelle di altri artisti presenti oggi”, ha dichiarato il direttore del museo.
Nell’aia degli artisti si sono incontrati talenti come la mosaicista Simona Morelli di Paliano, gli scultori Roberto Campagna e Franco Vitelli di Sezze, l’intagliatore Raffaele Battisti di Carpineto Romano e altri ancora, lungo il viale che conduce al bosco. Un’installazione vivente in cui arte, natura e memoria si fondevano in un unico linguaggio.
🟥 Versi di memoria e identità
La poesia come strumento di riflessione e racconto
Anche la poesia ha avuto un ruolo centrale nella giornata con la presentazione di “Nuove Regole”, opera postuma di Luigi Centra scritta in collaborazione con Antonio Centra. Un libro intenso, con prefazioni di Antonio Caradonna, Cristina Vitale, Simone Centra e Thomas Broccaioli, direttore del Museo Villa Balestra di Rodigo.
“Nuove Regole” è anche il titolo dell’ultima poesia composta dal Maestro sul letto dell’Ospedale Pertini nel 2024: un inno alla vita, un invito all’evoluzione umana e culturale. Emblematica la copertina con l’immagine del “Rotone” di Osteria della Fontana, simbolo delle sfide e delle conquiste civili del nostro tempo.
🟥 Note tra gli alberi
Musica popolare e improvvisazione in un’atmosfera familiare
A completare il cerchio, la musica, che ha regalato suggestioni e ricordi grazie alle esibizioni del giovanissimo organettista Edoardo Caradonna e del cantautore calabrese Pino d’Isola, interprete di brani della tradizione italiana e autore di una raffinata improvvisazione su motivi di Bruno Martino e Fred Bongusto.
Un vero incontro di voci, suoni e anime, dove ogni partecipante ha sentito di far parte di qualcosa di più grande.
🟥 Parole e architettura
Il valore del linguaggio nella costruzione della bellezza
Durante la lettura di alcune poesie, l’architetto Maurizio Pofi ha ricordato il significato della parola secondo Sofocle, come strumento di verità e relazione. L’architetto Francesco Maria De Angelis, presidente dell’Ordine di Frosinone, ha invece evidenziato come l’intera iniziativa esprima la creatività tipica della professione dell’architetto, capace di unire spazi, emozioni e visioni.
Una giornata che ha saputo rispondere al bisogno di bellezza, in un tempo spesso segnato da brutture. Villamagna di Anagni, grazie alla passione di chi custodisce memoria e visione, si conferma luogo di resistenza culturale e umana.