Un gesto grave e carico di significati simbolici quello avvenuto nella notte tra lunedì 7 e martedì 8 luglio nel centro storico di Arpino, in provincia di Frosinone. Ignoti hanno infatti imbrattato con della vernice la statua di Caio Mario collocata in piazza Municipio, scrivendo parole inneggianti al fascismo sulla facciata anteriore del piedistallo.
La scritta aggiunta – “Benito Mussolini Duce” – è stata apposta in corrispondenza dell’iscrizione originale incisa nel marmo, subito dopo le parole “Per volontà di” e prima di “Fondatore dell’Impero“. Un intervento netto e volutamente provocatorio, che ha deturpato uno dei simboli monumentali della città natale del console romano.
Sul posto, nella mattinata di martedì, sono intervenuti i militari della Sezione Operativa della Compagnia dei Carabinieri di Sora, che hanno avviato le indagini per risalire agli autori dell’atto vandalico. Al vaglio degli investigatori ci sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella piazza e nelle vie adiacenti, che potrebbero fornire elementi utili per l’identificazione dei responsabili.
Il fatto ha destato indignazione tra i cittadini e le autorità locali, colti di sorpresa da un gesto che riapre ferite ideologiche del passato e offende la memoria storica del territorio. La statua di Caio Mario, figura storica di enorme rilievo per Arpino, è da sempre considerata un simbolo identitario per l’intera comunità.
Al momento, l’amministrazione comunale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma è probabile che nelle prossime ore venga promossa una rapida operazione di ripristino e una riflessione più ampia sul tema della tutela dei beni monumentali e del rispetto del patrimonio pubblico.
Il gesto – avvenuto presumibilmente nelle ore più buie della notte – si inserisce in un clima preoccupante di polarizzazione ideologica, in cui le manifestazioni vandaliche assumono una connotazione politica e offendono l’intera cittadinanza. Non si esclude che gli autori abbiano agito a volto coperto, approfittando della scarsa presenza di passanti a quell’ora, ma le immagini delle telecamere potrebbero smentirli.