Delibera comunale riconosce errore progettuale, ora fondi PNRR per il recupero paesistico del sito storico
La Giunta comunale di Anagni ha fatto definitivamente marcia indietro sulla controversa area fitness nel Parco della Rimembranza. Con la delibera n. 157 dell’8 luglio 2025, l’amministrazione ha riconosciuto che la realizzazione dell’impianto sportivo era “poco indicata rispetto alle finalità di recupero paesistico-culturale”, optando per la rimozione completa dei lavori e il recupero dell’identità storica del sito.
La decisione – come si legge in una nota inviata a questa redazione dall’associazione LiberAnagni – rappresenta una vittoria significativa per l’associazione stessa, che aveva bloccato i lavori con un atto del 15 febbraio 2024. L’opposizione aveva sollevato interrogativi sull’autorizzazione paesaggistica relativa ai basamenti di cemento realizzati e sulla valutazione storica di interventi così invasivi in un luogo simbolico, mai richiesti e mai autorizzati dall’arch. Antonio Centra tecnico paesaggista in sub-delega presso il Comune di Anagni.
Un sito di valore storico progettato da Enrico Del Debbio
Il Parco della Rimembranza non è un’area verde qualsiasi: si tratta di un sito storico progettato da Enrico Del Debbio e dedicato alla memoria dei caduti della Grande Guerra e delle vittime del bombardamento del 1944. La sua valenza memoriale e paesaggistica aveva reso particolarmente controversa la scelta di installarvi un’area fitness con basamenti in cemento.
LiberAnagni aveva denunciato fin dall’inizio l’inappropriatezza dell’intervento, sottolineando come i lavori fossero stati autorizzati senza la dovuta consultazione delle istituzioni competenti. Una mancanza che ha comportato oltre un anno di cantiere inutilizzato e la sottrazione di un’area giochi ai bambini della zona.
I fondi PNRR per il ripristino
La delibera comunale stabilisce che l’area sarà interessata da interventi di rigenerazione urbana finanziati dal PNRR. I fondi europei, originariamente destinabili ad altre opere, verranno ora impiegati per il ripristino e la rimozione dell’attuale cementificazione.
Si tratta di una spesa che avrebbe potuto essere evitata, considerando le scadenze stringenti per l’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il mancato impiego di queste risorse avrebbe infatti gravato sulle casse comunali, creando un ulteriore danno economico oltre a quello paesaggistico.
Sette anni di amministrazione, un cantiere abbandonato
LiberAnagni non manca di sottolineare come, dopo sette anni di amministrazione, l’unico segno visibile lasciato su uno dei luoghi più significativi della città sia stato un cantiere abbandonato per oltre un anno. Una situazione che evidenzia quella che l’opposizione definisce “una chiara mancanza di amore per la città prima ancora che di una visione strategica e progettuale per Anagni“.
Il caso del Parco della Rimembranza si inserisce in una più ampia battaglia per la tutela dell’identità storica di Anagni, che LiberAnagni aveva già condotto con successo per le alberate di Viale Giacomo Matteotti.
La lezione per il futuro
La vicenda lascia diversi insegnamenti per l’amministrazione comunale. In primo luogo, l’importanza di una valutazione preventiva dell’impatto paesaggistico e culturale degli interventi su siti storici. In secondo luogo, la necessità di un coinvolgimento delle istituzioni competenti fin dalle fasi iniziali della progettazione.
LiberAnagni annuncia che continuerà a essere “sempre in prima linea per la difesa” dell’identità cittadina, vigilando affinché episodi simili non si ripetano in futuro. La battaglia per il Parco della Rimembranza si conclude con una vittoria, ma pone interrogativi più ampi sulla gestione del patrimonio storico e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
L’area fitness sarà dunque rimossa e il parco tornerà alla sua funzione originaria di luogo della memoria, rispettando finalmente la visione di Enrico Del Debbio e l’importanza storica del sito per la comunità anagnina.