di Luca Santovincenzo, consigliere comunale di LiberAnagni
Ho letto, con un certo stupore, le dichiarazioni del vicesindaco Riccardo Ambrosetti, abbastanza risentito del fatto che sulla vicenda del Parco della Rimembranza abbiamo parlato di una vittoria per la Città, come se difendere un luogo simbolico fosse motivo di imbarazzo.
Lo rassicuro: non siamo soliti festeggiare, né lo abbiamo fatto per altri gravi errori della sua amministrazione che abbiamo dovuto bloccare. E non inizieremo certo adesso.
A noi tutto questo costa tempo. Tempo tolto alle nostre famiglie e alle nostre professioni. Perché, a differenza di qualcun altro, non “lavoriamo” con la politica. Lo facciamo per senso di responsabilità, per rispetto degli impegni presi con tutti gli anagnini. Anche quelli che hanno votato per questa maggioranza.
La verità è scritta nella delibera di Giunta dell’8 luglio 2025: l’area fitness era “poco indicata rispetto alle finalità di recupero paesistico-culturale”. Tradotto: era un errore. Un errore grave, che ha lasciato un cantiere fermo per oltre un anno, un parco nel degrado e un patrimonio architettonico deturpato. Con tanto di grave perdita del collettore fognario, forse causata proprio da quei lavori.
Denaro pubblico speso male ed ora i cittadini dovranno pagare anche la rimozione del cemento. Inutile negarlo.
Il tentativo di riscrivere i fatti parlando di “scelte autonome” è surreale. I lavori sono partiti a gennaio 2024 senza i nulla osta della Soprintendenza. Se non avessimo sollevato il caso a febbraio 2024, li avrebbero completati, con buona pace della memoria storica della città.
Ed è imbarazzante, a oltre un anno di distanza, veder tentare una via d’uscita parlando di Covid o di “soluzioni condivise”.
Ci vuole davvero coraggio a pensare che qualcuno possa ancora credere alla favoletta della pandemia o del nuovo progetto per San Bartolomeo, quando il 31 dicembre scorso abbiamo inchiodato l’amministrazione su una situazione di degrado collegata proprio all’appalto per il parco della Rimembranza. Così come ci vuole coraggio a sostenere che 320mila euro per due aree giochi ferme da anni non siano uno spreco di denaro pubblico.
Arruolare commentatori social o comitati promettendo “svolte” a base di fotovoltaico e logistica servirà a poco.
Lo streaming della seduta consiliare del 31 dicembre 2024 smentisce punto per punto le ricostruzioni fantasiose del vicesindaco.
Chi vuole verificare, può rivedere tranquillamente. Noi non abbiamo nulla da nascondere. Altri, forse, sì.