Frosinone scrive una nuova pagina nella storia della medicina del Lazio. Per la prima volta nella regione, presso l’Ospedale Spaziani sono stati impiantati due pacemaker senza fili di ultima generazione, nell’ambito di un intervento mininvasivo realizzato dall’equipe dell’ASL di Frosinone.
Il merito di questo traguardo va alla squadra guidata dal dr. Antonio Iannucci, responsabile della UOS Aritmologia, in collaborazione con la UOC Cardiologia diretta dal dr. Vincenzo Mollo. Una sinergia che ha permesso di portare nel cuore della provincia una tecnologia rivoluzionaria: il pacemaker AVEIR DR, un dispositivo bicamerale miniaturizzato e completamente leadless, ovvero senza fili.
A differenza dei dispositivi tradizionali, AVEIR DR è composto da due unità distinte, una posizionata nell’atrio destro e l’altra nel ventricolo destro, capaci di comunicare tra loro in tempo reale grazie alla tecnologia i2i™ implant-to-implant brevettata da Abbott. Questo sistema permette una sincronizzazione perfetta del battito cardiaco, garantendo al paziente una stimolazione naturale, stabile ed efficace.
“Questo tipo di pacemaker rappresenta una vera rivoluzione – spiega il dr. Iannucci – perché, oltre a non prevedere l’uso di elettrocateteri, i due dispositivi dialogano tra loro attraverso impulsi a bassa energia sfruttando la conducibilità del corpo. Il risultato è un intervento meno invasivo, eseguito in anestesia locale, senza incisioni, e una tecnologia intelligente, capace di adattarsi ai bisogni del paziente”.
Ogni dispositivo è dotato di accelerometri in grado di rilevare l’attività fisica del paziente e modulare in autonomia il ritmo cardiaco. Inoltre, entrambi sono stati progettati per essere recuperabili e sostituibili, e garantiscono una durata della batteria superiore ai 15 anni.
I primi due impianti sono stati eseguiti con successo proprio allo Spaziani di Frosinone, grazie al lavoro del team di Aritmologia che ha coinvolto anche un gruppo di infermieri altamente specializzati: Giovanni Petrucci, Valeria Marocco, Antonella Tagliaferri, Assunta Pennacchia e Silvana Lombardi.
Un risultato che non solo proietta il nosocomio frusinate tra i centri d’eccellenza della cardiologia interventistica italiana, ma che segna anche un passo importante verso una sanità più innovativa e meno invasiva, al servizio dei pazienti del territorio.