Anagni si fa ancora una volta teatro di cultura e riflessione ospitando, nella suggestiva Sala della Ragione del Palazzo Comunale, la mostra personale INTERIOR/EXTERIOR dell’artista Cesare Pigliacelli, a cura del prof. Marcello Carlino. Inaugurata lo scorso 25 luglio, l’esposizione sarà visitabile fino al 10 agosto 2025, offrendo al pubblico un’occasione imperdibile per confrontarsi con un linguaggio pittorico denso di significati e straordinaria potenza evocativa.
Il progetto artistico propone una lettura visiva intensa del rapporto tra interiorità ed esteriorità, due dimensioni in costante tensione che Pigliacelli traduce in opere iperrealiste, dove il dettaglio tecnico diventa strumento per interrogare lo spettatore. L’Interior, luogo del dubbio, della memoria e della riflessione; l’Exterior, spazio dell’apparenza, della seduzione, della superficialità imposta dalla società dell’immagine: due mondi che si inseguono e si sfidano sulla tela.
All’inaugurazione erano presenti il Sindaco di Anagni Daniele Natalia, l’Assessore alla Cultura Carlo Marino, il delegato alla Cultura della Provincia di Frosinone prof. Biagio Cacciola, il Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli e l’Assessore alla Cultura del Comune di Patrica Anna Petrucci. La serata è stata impreziosita dall’intervento poetico di Amedeo Di Sora, attore, scrittore e regista, che ha dedicato versi a una delle opere esposte.
Punto focale della mostra è Il trionfo della ragione, opera inedita concepita appositamente per lo spazio espositivo della Sala della Ragione. Una composizione pittorica che si fa manifesto visivo di rinascita culturale: da una parte l’oscurità della disumanizzazione digitale, dell’individualismo e della dipendenza dagli algoritmi, dall’altra uno spiraglio di luce, rappresentato dalla cultura, dalla libertà interiore e dalla natura. Al centro, una figura femminile nuda di simboli e maschere, emblema di un’umanità che resiste.
«Con questa mostra – ha dichiarato Cesare Pigliacelli – volevo proporre un’alternativa. Non una fuga dal presente, ma una presa di coscienza. L’arte può ancora essere uno specchio critico e una scintilla di cambiamento», ha affermato l’artista, che da oltre quarant’anni lavora nel mondo della pubblicità, da cui attinge per sovvertirne i codici visivi e smascherare le illusioni della comunicazione di massa.
L’iperrealismo di Pigliacelli, mai sterile o decorativo, si carica così di una tensione etica ed espressiva che lo avvicina alle profondità caravaggesche. Un’arte capace di scavare nelle contraddizioni della contemporaneità, mettendo in discussione identità precostituite e miti sociali. Le sue opere dialogano con lo spettatore, non lo guidano: lo sfidano, lo interrogano, lo coinvolgono in una riflessione sul senso dell’essere e del vivere.
Come scrive il curatore Marcello Carlino, la pittura di Pigliacelli «parla del mondo, dell’universo delusivo fatto dall’uomo che soffoca l’uomo, ma pure non chiude le porte alla speranza». Un viaggio, dunque, tra sacro e profano, tra passato e futuro, tra icone antiche e simboli della modernità, in cui l’arte si fa grido, resistenza e apertura verso un possibile riscatto umano e collettivo.
La mostra è visitabile fino al 10 agosto secondo i seguenti orari: dal lunedì al giovedì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00; il venerdì, sabato e domenica dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 22:00. L’ingresso è gratuito.