La Regione Lazio ha comunicato oggi – giovedì 31 luglio – un nuovo incremento dei casi di West Nile Virus, con 3 persone risultate positive nelle ultime ventiquattro ore. Un dato che porta il totale dei contagi confermati nel 2025 a 61 casi, secondo quanto certificato dalle analisi condotte dal laboratorio di Virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”.
I nuovi casi presentano sintomatologie diverse: una persona ha sviluppato sintomi febbrili, mentre le altre due hanno manifestato la più grave sindrome neurologica associata al virus. La conferma diagnostica è arrivata dal prestigioso Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, punto di riferimento nazionale per le malattie infettive.
Dal punto di vista geografico, due dei tre nuovi contagi sono stati registrati nel territorio di Cisterna di Latina, mentre il terzo caso riguarda Sabaudia. Entrambi i comuni si trovano nell’area della provincia di Latina, che continua a essere la zona più colpita dall’epidemia in corso nel territorio regionale.
La distribuzione territoriale dei 61 casi totali evidenzia una concentrazione significativa nell’area pontina: ben 57 casi sono infatti monitorati dalla Asl di Latina, confermando questa provincia come l’epicentro dell’infezione nel Lazio. La Asl Roma 6 segue con due casi accertati, mentre nella provincia di Frosinone si registra un caso confermato, segno che il virus ha interessato anche le aree interne della regione.
Particolare attenzione merita il caso registrato fuori regione, con probabile esposizione nella provincia di Caserta. Questo elemento sottolinea come il West Nile Virus non conosca confini amministrativi e possa diffondersi attraverso i movimenti delle zanzare vettori e delle persone tra diverse aree geografiche.
Dal punto di vista clinico, la situazione attuale mostra una distribuzione variegata dei pazienti: 19 persone sono attualmente ricoverate in reparti ordinari, mentre 3 pazienti necessitano di cure più intensive e si trovano in terapia intensiva. Un dato incoraggiante arriva dalle 6 persone già dimesse, segno che una parte significativa dei casi può essere gestita efficacemente dal sistema sanitario regionale.
La maggior parte dei pazienti, 30 persone, sta affrontando la malattia presso il proprio domicilio, sotto il monitoraggio delle strutture sanitarie territoriali. Questo dato indica come molti casi possano essere trattati con terapie domiciliari appropriate, riducendo la pressione sulle strutture ospedaliere.
Tuttavia, la situazione epidemiologica registra anche 3 decessi correlati all’infezione, un dato che sottolinea la gravità potenziale del West Nile Virus, soprattutto nelle categorie più vulnerabili della popolazione, come anziani e persone con patologie preesistenti.
Le autorità sanitarie continuano a monitorare attentamente l’evoluzione dell’epidemia, mantenendo alta l’allerta su tutto il territorio regionale. La sorveglianza epidemiologica si concentra in particolare sulle aree già interessate dai contagi, con particolare attenzione alla provincia di Latina e alle zone limitrofe.
Il West Nile Virus viene trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, prevalentemente del genere Culex, che fungono da vettori tra gli uccelli selvatici, serbatoi naturali del virus, e l’uomo. La prevenzione rimane l’arma più efficace contro la diffusione dell’infezione, attraverso la lotta alle zanzare e l’adozione di misure protettive individuali.