Serrone – Il borgo ciociaro si è trasformato in un vero e proprio teatro a cielo aperto, regalando ai visitatori un’esperienza indimenticabile tra storia, cultura e tradizione. Domenica 3 agosto si è svolto con straordinario successo il secondo appuntamento della “Caccia al Tesoro nei Borghi del Cesanese”, un’iniziativa che sta ridisegnando il modo di vivere e scoprire i tesori nascosti del territorio.
L’evento, sostenuto dalla Regione Lazio e realizzato in collaborazione con l’Associazione Strada del Vino Cesanese e Tadà Eventi, ha trasformato le antiche vie del centro storico di Serrone in un palcoscenico dove passato e presente si sono fusi in un racconto coinvolgente che ha saputo conquistare grandi e piccini.
La formula vincente scelta dall’amministrazione comunale ha puntato tutto sulla valorizzazione del progetto “I costumi prendono vita”, una visita guidata teatralizzata che ha dimostrato come la cultura possa diventare spettacolo senza perdere la sua autenticità. Attori in costume d’epoca hanno animato le piazze e i vicoli del borgo, dando voce a storie e leggende locali che altrimenti rimarrebbero chiuse nei libri di storia.
Il successo dell’iniziativa ha entusiasmato il sindaco Giancarlo Proietto, che non ha nascosto la sua soddisfazione: “Serrone ha dimostrato ancora una volta di saper coniugare tradizione e innovazione. Questo evento non è solo un’occasione di divertimento, ma un modo per far conoscere il nostro patrimonio culturale in maniera originale e coinvolgente”. Il primo cittadino ha voluto ringraziare pubblicamente la Regione Lazio e tutti i partner che hanno reso possibile “questa giornata indimenticabile“.
L’esperienza ha saputo creare quella magia particolare che nasce quando la storia si fa racconto dal vivo. I visitatori si sono trovati catapultati in un viaggio nel tempo, dove ogni angolo del borgo aveva qualcosa da raccontare attraverso la voce dei protagonisti in costume che hanno saputo rendere vive le tradizioni locali.
Particolarmente entusiasta si è mostrata l’assessore al turismo Enilde Tucci, che ha definito l’evento “un modello di promozione territoriale“. “La risposta del pubblico è stata straordinaria“, ha dichiarato l’assessore. “Famiglie, turisti e cittadini hanno partecipato con entusiasmo, dimostrando quanto sia importante investire in eventi che raccontano il territorio attraverso esperienze autentiche“.
La Tucci ha sottolineato come la teatralizzazione abbia reso la visita “un vero e proprio viaggio emozionale“, evidenziando le potenzialità di questa formula innovativa. “Serrone è pronto a diventare un punto di riferimento per il turismo esperienziale in Ciociaria“, ha aggiunto con orgoglio, tracciando una prospettiva ambiziosa per il futuro del borgo.
L’iniziativa della “Caccia al Tesoro nei Borghi del Cesanese” si inserisce in una strategia più ampia di valorizzazione del territorio che punta sulla qualità dell’offerta culturale piuttosto che sui numeri. L’obiettivo è quello di attrarre un turismo consapevole e interessato a vivere esperienze autentiche, lontano dai circuiti di massa ma ricco di contenuti e suggestioni.
Il progetto rappresenta un esempio virtuoso di come le amministrazioni locali possano collaborare efficacemente con gli enti regionali e le associazioni del territorio per creare eventi di qualità. La sinergia tra il Comune di Serrone, la Regione Lazio, l’Associazione Strada del Vino Cesanese e Tadà Eventi ha dimostrato che quando le forze si uniscono i risultati non tardano ad arrivare.
L’appuntamento di Serrone ha lasciato il segno non solo nei partecipanti, ma anche negli organizzatori, che promettono nuove sorprese nei prossimi appuntamenti della “Caccia al Tesoro nei Borghi del Cesanese”. Un format che sta dimostrando come la cultura possa diventare motore di sviluppo per i piccoli centri, creando opportunità di crescita economica e sociale attraverso la valorizzazione delle proprie radici storiche.
L’evento ha confermato che il turismo di prossimità e quello esperienziale rappresentano una risorsa preziosa per i borghi della Ciociaria, capaci di offrire ai visitatori quella autenticità e quel calore umano che le grandi destinazioni turistiche spesso non riescono più a garantire.