La 54ª edizione del Festival Internazionale del Folklore “Flavio Fiorletta” si è aperta ad Alatri con un debutto da ricordare, capace di unire spettacolo, tradizione e messaggi universali. La città si è vestita a festa già nei giorni precedenti, tra l’allestimento della scenografia in piazza Santa Maria Maggiore e l’arrivo dei gruppi ospiti, accolti nel cuore pulsante di piazza Regina Margherita.
La serata inaugurale è cominciata alle ore 20 con la sfilata che ha animato le vie del centro storico, dal Corso della Repubblica fino al Trivio, per poi proseguire lungo via della Circonvallazione e concludersi in viale Duca d’Aosta per il taglio del nastro da parte del sindaco Maurizio Cianfrocca. Un momento quasi solenne, che ha segnato l’inizio della festa laica più attesa dell’estate alatrense.
Sul palco si sono alternati il danzatore di Tanoura dall’Egitto e i gruppi folklorici provenienti da Panama, Kenya, Brasile e dal gruppo “Giuseppe Moffa” di Riccia. A rappresentare la tradizione locale, gli immancabili Gli Paes Mei e Aria di Casa Nostra, sempre capaci di coinvolgere il pubblico. La piazza, gremita sia nei posti a sedere che in piedi, ha seguito con entusiasmo le esibizioni, battendo le mani a ritmo e rispondendo agli “Hakuna Matata” lanciati dagli African Tumbas of Kenya Dancers.
Nonostante qualche goccia di pioggia nel pomeriggio e in serata, l’organizzazione è stata impeccabile. “La magia del folklore ha vinto – ha dichiarato il delegato alla Cultura Sandro Titoni – un grazie speciale ai tecnici, allo staff, a tutto il personale dell’Ufficio Cultura e a chi lavora dietro le quinte”.
La conduzione è stata affidata a Fabio Cortina e Annamaria Ranelli, al loro esordio insieme e già in grande sintonia, affiancati dal veterano Alessandro Cola. Quest’ultimo ha alternato momenti comici, nello stile della trasmissione “Belve”, a interventi più intensi, come l’appello contro lo sterminio e la distruzione di Gaza e del popolo palestinese. Un invito alla pace subito raccolto dal sindaco Cianfrocca, che ha ricordato: “Da sempre questo palco costruisce ponti tra culture e popoli diversi, opponendosi alla guerra e alla prepotenza”.
La serata, impreziosita dalla presenza delle delegazioni di Ferentino, Veroli e Anagni, è stata anche l’occasione per ribadire la candidatura congiunta delle quattro Città Fortificate a Capitale Italiana della Cultura 2028, unica proposta ciociara inserita tra quelle ufficiali sul sito del Ministero della Cultura.