La sospensione della circolazione ferroviaria sulla tratta Colleferro–Ciampino della linea Roma–Cassino, in vigore dal 5 agosto al 12 settembre 2025 per lavori di potenziamento infrastrutturale, sta causando notevoli disagi ai numerosi pendolari che quotidianamente utilizzano questo collegamento. L’interruzione ha spostato una parte consistente dell’utenza sui bus extraurbani del Co.Tra.L., in particolare quelli in partenza da Fiuggi diretti a Roma, che risultano costantemente sovraffollati.
Le criticità si moltiplicano soprattutto nelle ore di punta: gli autisti, in linea con le normative, non possono proseguire il viaggio in presenza di passeggeri in piedi, ma le corse sono insufficienti a coprire la domanda. Una soluzione immediata potrebbe essere quella di incrementare i collegamenti, introducendo due autobus aggiuntivi al mattino (con partenze alle 5:00 e alle 6:30) e due al pomeriggio da Roma (alle 17:00 e alle 19:00), come richiesto da diversi utenti.
Il malcontento è esploso con particolare evidenza nella giornata di giovedì 21 agosto, quando nei pressi della stazione di Roma Termini si sono verificati momenti di forte tensione: alcuni passeggeri, impossibilitati a salire a bordo, hanno protestato animatamente e si è reso necessario l’intervento della Polizia. Solo dopo l’invio di un autobus aggiuntivo la situazione è tornata alla normalità. Ma con il rientro dalle ferie di gran parte dei lavoratori previsto per la prossima settimana, i pendolari temono che i disagi possano crescere ulteriormente, trasformandosi in un vero e proprio caos quotidiano.
«I lavori sulla tratta Roma–Cassino sono iniziati ad agosto e dureranno, salvo proroghe, fino al 12 settembre – racconta una giovane pendolare che ogni giorno si sposta da Anagni a Roma Termini – la linea è interrotta tra Colleferro e Ciampino, e per quel tratto sono stati predisposti autobus sostitutivi. Il problema è che i tempi di percorrenza si allungano notevolmente e spesso le coincidenze con i treni non vengono rispettate. Così un viaggio che prima richiedeva circa un’ora ora ne richiede almeno due, se tutto va bene».
La pendolare spiega di aver provato tutte le alternative: «la prima opzione è quella di prendere il treno a Colleferro, proseguire con gli autobus sostitutivi fino a Ciampino e poi riprendere il treno per Roma. Ma i tempi sono lunghi e, soprattutto, a settembre con il ritorno al lavoro e a scuola sarà un caos».
Un’altra possibilità è quella di utilizzare l’autobus diretto all’Anagnina, per poi proseguire con la metro fino a Termini: «in assenza di traffico si arriva in circa 45 minuti, ma a quel punto occorre percorrere buona parte della linea della metro A. Il risultato è che si arriva comunque a due ore di viaggio per raggiungere il posto di lavoro».
La terza soluzione, racconta, è affidarsi agli autobus Co.Tra.L.: «Ho provato il collegamento diretto da Fiuggi a Roma. Gli autobus sono sempre pieni e spesso si viaggia in piedi, nonostante la normativa lo vieti. Al ritorno, soprattutto nelle ore di punta, la situazione diventa insostenibile: gente accaldata, mezzi sovraffollati e tensioni con gli autisti. A volte, quando i passeggeri rifiutano di scendere perché l’attesa per la corsa successiva è di due ore, si arriva persino all’intervento delle forze dell’ordine».
Oltre ai tempi di percorrenza, ciò che pesa di più è la disorganizzazione: «Le coincidenze non funzionano, gli autobus non bastano, e i disagi si moltiplicano. L’altro giorno ho lavorato sei ore e ne ho impiegate sette solo per gli spostamenti casa-lavoro: è una situazione improponibile».
Infine, la giovane punta il dito contro la mancanza di attenzione nei confronti dei pendolari di Anagni: «Località come Colleferro o Ferentino hanno servizi molto più efficienti, con autobus dedicati e collegamenti diretti. Qui invece regna il menefreghismo. Basta guardare la nuova pensilina dell’Osteria della Fontana: non ripara né dal sole né dalla pioggia, e per vedere se arriva l’autobus bisogna sporgersi fin quasi sulla strada. Ho visto anziani e persone disabili in grande difficoltà. È evidente che la nostra città è stata trascurata».