Emergono importanti novità riguardo al drammatico incidente verificatosi in provincia di Viterbo giovedì scorso in cui è rimasto coinvolto un bambino di due anni caduto da un’automobile in movimento lungo la strada provinciale che collega Vallerano a Canepina. Il piccolo, ora ricoverato presso il reparto di terapia intensiva pediatrica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, è fortunatamente fuori pericolo nonostante le gravi lesioni riportate.
La dinamica dell’incidente presenta tuttavia alcuni punti oscuri sui quali gli investigatori della Squadra Mobile di Viterbo intendono fare piena luce. Il conducente della Nissan, un cittadino rumeno di 39 anni, ha dichiarato agli agenti che i bambini erano “legati sul seggiolino“, ma al momento del controllo del veicolo non è stata trovata traccia di alcun dispositivo di sicurezza per l’infanzia.
Quando la Polizia ha richiesto di esaminare l’automobile, il proprietario ha fornito una spiegazione che ha destato perplessità: “ce li passiamo da una famiglia all’altra“, ha dichiarato l’uomo per giustificare l’assenza dei seggiolini. Una versione che appare poco convincente agli occhi degli investigatori, considerando la gravità dell’accaduto.
Il conducente rumeno, amico di famiglia della giovane coppia di genitori, si trovava alla guida insieme alla madre dei bambini, una donna di 27 anni. I genitori, arrivati dalla Romania appena due mesi fa e residenti a Canepina, stavano rientrando a casa dopo aver fatto la spesa presso un supermercato locale quando si è verificato il drammatico episodio.
Secondo l’ipotesi investigativa più accreditata, i due fratellini – il piccolo di due anni e il fratello di tre anni e mezzo – erano seduti sui sedili posteriori completamente privi di protezioni: né seggiolini, né cinture di sicurezza. Durante il viaggio, giocando con la maniglia della portiera, sarebbero riusciti ad aprirla dal lato del bambino più piccolo, che è quindi caduto dall’abitacolo.
L’incidente è avvenuto in un tratto rettilineo della provinciale, fortunatamente a velocità moderata. Questo dettaglio, insieme al fatto che il piccolo non sia stato investito dai veicoli che seguivano la Nissan, ha probabilmente evitato conseguenze ancora più tragiche. Il bambino ha riportato un trauma cranico e una sospetta frattura dell’orbita di un occhio, con una prognosi di 20 giorni.
Appena resisi conto dell’accaduto, la madre e l’amico hanno immediatamente raccolto il piccolo dalla strada e si sono precipitati all’ospedale Santa Rosa di Viterbo. I medici, valutata la gravità delle lesioni, hanno disposto il trasferimento in eliambulanza al Policlinico Gemelli della capitale, dove il bambino è attualmente ricoverato in condizioni stabili.
Gli agenti della Mobile, allertati dai sanitari, hanno avviato una serie di accertamenti per escludere ipotesi ancora più gravi, verificando che il piccolo non fosse stato vittima di violenze o gettato intenzionalmente dal veicolo. Al momento, dopo gli interrogatori del conducente e della madre, non sono emersi elementi che possano suffragare queste ipotesi più inquietanti.
Attualmente né il conducente rumeno né la madre dei bambini sono stati denunciati, ma la situazione potrebbe evolversi dopo che la polizia invierà la propria relazione alla Procura di Viterbo. Gli investigatori continuano a vagliare tutti gli elementi raccolti per fare piena luce su questa vicenda che ha rischiato di trasformarsi in tragedia.
Il padre dei bambini, che al momento dell’incidente si trovava al lavoro, è stato immediatamente avvisato dell’accaduto. La famiglia, ancora sotto shock per quanto avvenuto, spera ora in una pronta guarigione del piccolo, mentre la comunità di Canepina si stringe attorno a loro in questo momento difficile.