È possibile trasformare il rancore in letteratura? Mattia Tombolini ha dimostrato che non solo è possibile, ma può diventare anche uno strumento di riflessione critica e crescita personale. Il suo ultimo lavoro, “Sacro Rancore” pubblicato da Momo Edizioni, rappresenta un coraggioso viaggio introspettivo attraverso anni di militanza politica e impegno sociale.
L’appuntamento con l’autore è fissato per mercoledì 27 agosto alle ore 21.00 presso il circolo ARCI Acta Est Fabula di Anagni, dove Tombolini presenterà la sua opera in un dialogo aperto con Domenico Lolli e Francesca Proietti. L’incontro, programmato dopo cena, si preannuncia come un’occasione di confronto culturale di particolare intensità.
“Sacro Rancore” non è un libro come gli altri. Si tratta di una narrazione autobiografica senza filtri, dove l’autore ripercorre il proprio percorso di formazione politica partendo da un piccolo paesino della Sabina fino ad arrivare alle esperienze dei centri sociali occupati, passando attraverso le lotte studentesche che hanno caratterizzato una generazione.
Il titolo stesso del libro non lascia spazio a interpretazioni: Tombolini ha scelto di non fare sconti a nessuno, affrontando con lucida onestà le contraddizioni e i conflitti interni di un mondo che, paradossalmente, lo ha formato ma dal quale si è poi sentito respinto. L’autore si toglie più di un sassolino dalle scarpe, talvolta veri e propri macigni, in un’operazione di verità che attraversa decenni di impegno sociale e militanza attiva.
La peculiarità di questo lavoro letterario risiede nella capacità dell’autore di trasformare esperienze personali dolorose in strumento di analisi sociale. Le lotte studentesche, l’occupazione dei centri sociali, le dinamiche di gruppo e i rapporti di potere all’interno dei movimenti vengono dissezionati con la precisione chirurgica di chi ha vissuto quelle realtà dall’interno.
Tuttavia, “Sacro Rancore” non è solo un atto di accusa o una resa dei conti con il passato. Il percorso narrativo di Tombolini rivela anche gli aspetti formativi di quelle esperienze: la voglia di essere parte di esperienze collettive, il desiderio di aiutare chi è lasciato solo, i valori di solidarietà che, nonostante tutto, hanno continuato a guidare le sue scelte successive.
Proprio da questo patrimonio di esperienze, l’autore ha saputo ripartire, intraprendendo nuovi progetti sociali che mantengono viva la dimensione dell’impegno civile pur in forme diverse e più mature. Il libro diventa così anche un manifesto di rinascita, una testimonianza di come sia possibile trasformare il rancore in energia costruttiva.
L’incontro di mercoledì sera ad Anagni rappresenta un’opportunità unica per approfondire questi temi in un contesto di discussione aperta. Il circolo ARCI Acta Est Fabula si conferma ancora una volta come punto di riferimento culturale del territorio, ospitando eventi di qualità che stimolano il dibattito pubblico e la riflessione critica.
La presenza di Domenico Lolli e Francesca Proietti come moderatori del dibattito garantisce un confronto articolato e approfondito, capace di esplorare tutte le sfaccettature di un’opera che si preannuncia come una delle pubblicazioni più interessanti dell’anno nel panorama della saggistica autobiografica italiana.
L’ingresso libero all’evento conferma la vocazione inclusiva dell’iniziativa, aperta a tutti coloro che desiderano confrontarsi con temi di attualità e riflessioni generazionali che continuano a interrogare la nostra società.