L’autunno si preannuncia amaro per le tasche dei cittadini di Anagni. Sinistra Italiana Anagni e Possibile Anagni lanciano l’allarme attraverso un comunicato stampa che denuncia l’ennesimo aumento delle tariffe dell’acqua, previsto nella prossima riunione dei Sindaci del comprensorio ATO.
La novità di quest’anno, secondo le due formazioni politiche, sarebbe legata alla “riforma” del settore idrico contenuta nel Recovery Plan del 2024, che si tradurrebbe in una strategia di rilancio dei processi di privatizzazione. L’obiettivo sarebbe quello di allargare il territorio di competenza di grandi aziende multiservizio quotate in Borsa che gestiscono i servizi pubblici a rete come acqua, rifiuti, luce e gas.
Sinistra Italiana punta il dito contro gli effetti delle privatizzazioni dei servizi essenziali già visibili nella provincia di Frosinone e specificatamente ad Anagni. Secondo il comunicato, i gestori definiti “efficienti” sarebbero tali solamente nel garantire i loro profitti, mentre le operazioni sulla rete idrica risulterebbero inadeguate.
A sostegno di questa tesi, i due movimenti politici citano le copiose perdite di acqua potabile che si verificano durante l’anno, alle quali si porrebbe riparo tardivamente e raramente in modo efficace. Nonostante queste criticità, le tariffe continuano ad aumentare e il costo delle bollette sta diventando insostenibile per molte famiglie.
La denuncia più pesante riguarda l’Assemblea dei sindaci tenutasi a Frosinone nell’ottobre 2024. Un’assemblea che viene definita “spesso non pubblicizzata” e nella quale i rappresentanti cittadini, incluso il sindaco Daniele Natalia, avrebbero avallato un aumento abnorme delle tariffe idriche per il 2024 e il 2025.
I numeri forniti dal comunicato sono significativi: un incremento complessivo nei due anni del 12,30%, che potrebbe arrivare a superare il 33% entro il 2030. Non solo, sarebbero già stati predisposti i ricavi garantiti al gestore fino a fine gestione nel 2033.
Il paradosso evidenziato dalle due formazioni politiche riguarda il confronto territoriale: mentre Roma città detiene una tariffa più economica rispetto a Viterbo, la provincia di Frosinone, nonostante le gravi inefficienze del servizio gestito da ACEA Ato 5, avrebbe una delle tariffe più alte d’Italia.
La critica si fa più diretta quando Sinistra Italiana e Possibile pongono una domanda provocatoria: “Il Sindaco di Anagni di chi fa gli interessi, dei cittadini o dell’Azienda erogatrice del servizio idrico?”. La domanda viene giustificata dal fatto che Forza Italia, partito in cui milita il sindaco Natalia, proponga in Regione l’ATO UNICO REGIONALE.
Secondo il comunicato, il rischio dell’ATO unico sarebbe quello di allontanare ancor più il servizio dai territori, spostando le decisioni su una “non ben definita regia regionale” che non farebbe capo alla Regione Lazio, ma a un altro organismo composto dagli Amministratori di tutte le Province.
A supporto delle loro preoccupazioni, i due movimenti citano le recenti interruzioni idriche non programmate che hanno colpito diverse zone di Anagni. Contattando il call center, sarebbero state ottenute risposte contraddittorie, con la maggior parte degli operatori che non hanno saputo dare una spiegazione del fenomeno.
La previsione più fosca riguarda le conseguenze dell’ATO unico, che secondo Sinistra Italiana e Possibile rappresenterebbe un’operazione propedeutica alla privatizzazione dell’intero servizio idrico regionale. Con la privatizzazione, oltre ai costi di gestione, si aggiungerebbero i margini di profitto che i gestori privati ricaverebbero dal servizio, ricadendo inevitabilmente sui cittadini.
Il comunicato si conclude con un appello ai cittadini, invitandoli a dare la responsabilità dei futuri aumenti al sindaco o ai rappresentanti alla Regione Lazio, accusati di aver “tradito l’esito del Referendum” e di voler “consegnare nelle mani delle multinazionali la gestione della nostra acqua”.
La battaglia sui servizi pubblici si preannuncia quindi come uno dei temi centrali del dibattito politico locale, con Sinistra Italiana e Possibile che si pongono come baluardo contro quella che definiscono una “stangata” sui cittadini.
IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO DI SINISTRA ITALIANA E POSSIBILE ANAGNI
Con l’arrivo dell’autunno è prevista l’ennesima stangata sulle tasche dei cittadini: nella riunione dei Sindaci del comprensorio ATO infatti verrà deliberato l’ENNESIMO AUMENTO DELLE TARIFFE DELL’ACQUA. Tuttavia quest’anno c’è una novità in più: poiché la “riforma” del settore idrico contenuta nel Recovery Plan del 2024 si concretizza con una vera e propria strategia di rilancio dei processi di privatizzazione che si incentra sull’allargamento del territorio di competenza di alcune grandi aziende multiservizio quotate in Borsa che gestiscono i fondamentali servizi pubblici a rete (acqua, rifiuti, luce e gas).
In provincia di Frosinone e nello specifico ad Anagni, viviamo già da tempo gli effetti delle privatizzazioni dei servizi essenziali per i cittadini. Per quanto concerne il servizio idrico, il comune affida la gestione a una tipologia di aziende che di norma vengono identificate come gestori “efficienti” ma che in realtà risultano tali solo nel garantire i LORO profitti.
Le operazioni sulla rete idrica sono nella maggior parte dei casi inadeguate. Una prova di ciò è che ci imbattiamo durante l’anno in copiose perdite di acqua potabile, alle quali si pone riparo tardivamente e raramente in modo efficace. Nonostante ciò, le tariffe continuano ad aumentare ed il costo delle bollette sta diventando insostenibile per molte famiglie.
Nell’ottobre del 2024 a Frosinone si è tenuta l’Assemblea dei sindaci. Un’assemblea spesso non pubblicizzata e nella quale i Nostri rappresentanti cittadini (ed anche il Ns. Sindaco Daniele Natalia) hanno avallato a nostro discapito un aumento abnorme delle tariffe idriche per il 2024 e il 2025, con un incremento complessivo nei due anni del 12,30%, fino a fine Gestione e con un aumento progressivo che al 2030 supererà il 33%. E non solo, hanno già predisposto i ricavi garantiti al GESTORE fino a fine gestione (2033).
Mentre Roma città detiene una tariffa più economica rispetto a Viterbo ad esempio, la provincia di Frosinone, sebbene le gravi inefficienze del servizio gestito da ACEA Ato 5, ha una delle tariffe più alte d’ Italia. Tariffe e costi, si badi bene, stabiliti a tavolino con la complicità dell’assemblea dei Sindaci. Pertanto, la prima domanda che ci poniamo è: il Sindaco di Anagni di chi fa gli interessi, dei cittadini o dell’Azienda erogatrice del servizio idrico? La domanda appare legittima poiché proprio Forza Italia (guarda caso proprio il Partito in cui milita il Ns. Sindaco) in Regione propone l’ATO UNICO REGIONALE.
Una prima considerazione di metodo ci porta a pensare che il rischio possa essere che un ATO unico possa allontanare ancor più il servizio dai territori e che le decisioni siano spostate su una non ben definita regia regionale, che non fa capo alla Regione Lazio, bensì ad un altro organismo composto dagli Amministratori di tutte le Province. A questo punto la capacità di incidere in base alle esigenze del territorio sarà ancora più complicato ed improbabile. Pensiamo alle interruzioni idriche non programmate che in questi giorni hanno colpito diverse zone di Anagni.
Contattando il call center diverse sono state le risposte, la maggior parte delle quali non hanno saputo dare una spiegazione del fenomeno. Quali saranno le conseguenze per gli utenti se verrà istituito l’ATO unico? Evidentemente si tratta di una operazione propedeutica alla privatizzazione dell’intero servizio idrico regionale. E con la privatizzazione di tale servizio, la prima conseguenza sarà che, oltre ai costi di gestione, si aggiungeranno e ricadranno sui cittadini anche i margini di profitto che i gestori privati ricaveranno dal servizio.
Insomma ciò di cui verranno privati i cittadini è la possibilità di decidere.
I nostri Sindaci, alla luce di quanto sopra, finora hanno favorito ACEA votando gli aumenti delle tariffe ed i Ns. rappresentanti alla Regione, ovvero chi ha tradito l’esito del Referendum, faranno sicuramente lo stesso, consegnando nelle mani delle multinazionali la gestione della nostra acqua.
Dunque, in futuro, quando arriveranno le fatture di ACEA e/o di qualsiasi altro gestore delle Vs. utenze, date la responsabilità al Vs. Sindaco o ai Vs. rappresentanti alla Regione Lazio, perché saranno costoro che con il loro voto avranno autorizzato gli aumenti.