Un contributo regionale di 6.000 euro destinato al Consiglio delle Ragazze e dei Ragazzi di Anagni è andato in gran parte perduto. Attraverso un comunicato congiunto, sono intervenuti sulla questione Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Possibile e Sinistra Italiana, che parlano senza mezzi termini di “ennesima conferma di un metodo consolidato di gestione dei finanziamenti pubblici che troppo spesso produce poco o nulla per la collettività”.
Il Comune di Anagni, lo scorso dicembre, aveva ottenuto dalla Regione Lazio un finanziamento volto a favorire la partecipazione giovanile alla vita politica e amministrativa. La Delibera di Giunta n. 380 del 14/12/2023 approvava un progetto dettagliato: 700 euro per iniziative pubbliche, 1.000 euro per arredi e attrezzature informatiche, 500 euro per beni di consumo e altre spese specifiche.
Al momento della rendicontazione, però, l’amara sorpresa: oltre 5.000 euro restituiti. Non, come precisano i firmatari del comunicato, perché il Comune abbia voluto dimostrare virtù di risparmio, ma semplicemente perché le attività programmate non sono mai state realizzate.
“È fuorviante sostenere – scrivono le opposizioni – che la restituzione rappresenti una forma di parsimonia. Quei 6.000 euro non erano un importo fisso, ma un contributo massimo ottenibile dietro presentazione di una scheda finanziaria. Aver chiesto il massimo contributo senza poi riuscire a spenderlo equivale a privare i giovani anagnini di un’occasione concreta di partecipazione e crescita civica”.
Secondo le forze politiche di opposizione, si tratta dell’ennesimo episodio che evidenzia “disattenzione, superficialità e incapacità gestionale”, con un danno che non è soltanto economico ma anche sociale e culturale. “Non aver utilizzato quei fondi – concludono – significa aver lasciato lettera morta le proposte dei ragazzi, sempre che siano stati messi davvero nelle condizioni di elaborarle. Il risultato è chiaro: ad Anagni i fondi si restituiscono, le proposte dei ragazzi si ignorano”.