nota stampa a cura del Circolo di Sinistra Italiana Anagni
Quanto accaduto in occasione della visita dell’ambasciatore di Israele ad Anagni impone delle necessarie considerazioni. Per coloro che non ne fossero a conoscenza, nella giornata di ieri Anagni è stata visitata dall’ambasciatore israeliano Jonathan Peled che, in compagnia del sindaco, del vescovo e di una guida qualificata, ha visitato la nostra città. In tale occasione, un giornalista ha posto una domanda più che legittima all’ambasciatore, avente in merito alla modifica sostanziale della posizione del Governo italiano sulla condotta di Israele in Palestina e, ovviamente, costui ha risposto di non essere d’accordo su tale ultimo atteggiamento italiano, rivendicava inoltre il diritto di difesa dopo l’attacco del 7 ottobre e che lo stato di Israele attualmente sta “agendo” nell’unico modo possibile contro Hamas, per la difesa dei suoi confini e per la tutela dei palestinesi. Questo quanto avvenuto.
Si deve necessariamente sorvolare sulla condotta di coloro che hanno avuto l’incarico di accompagnare l’ambasciatore per questioni di lavoro (anche perché hanno ampiamente giustificato sui social la loro ignoranza su chi fosse il diplomatico in questione) e naturalmente del giornalista che, come detto sopra, legittimamente ha fatto la domanda all’ambasciatore Peled. Sulla presenza del vescovo, invece, non essendo formalmente un esponente politico, non ci sentiamo di esprimere giudizi morali, semmai accadrà il contrario. Discorso molto diverso per il sindaco di Anagni.
Alla luce di quanto sopra, non si può non biasimare la condotta del nostro primo cittadino che, a fronte di ciò che sta accadendo in Palestina, e in considerazione della condotta politica tenuta finora dalla sua Amministrazione, sembrerebbe esprimere una posizione filoisraeliana o, quantomeno, una posizione che osteggia la visibilità del martoriato popolo palestinese.
Ci sentiamo di esprimere tale dichiarazione innanzitutto perché: a) MAI il sindaco e la sua Amministrazione hanno espresso formalmente una opinione chiara sul genocidio del popolo palestinese in atto; b) sebbene formalmente sollecitati dall’opposizione consiliare ed extra consiliare in due diverse mozioni sulla questione, i nostri rappresentanti cittadini HANNO PREFERITO NON ESPRIMERSI nell’impegnare l’Amministrazione ad adoperarsi per ottenere il cessate il fuoco incondizionato e il soccorso dei civili a Gaza; c) NESSUNO DEI NOSTRI RAPPRESENTANTI della maggioranza è mai comparso alle manifestazioni QUOTIDIANE in piazza Cavour a sostegno del popolo palestinese, che si tengono da oltre un mese; d) le repentine cancellazioni e/o rimozioni forzate delle bandiere palestinesi dai muri e dai balconi della città in occasione del G7.
Tutte queste azioni e omissioni fanno sì che nessuno possa smentire che l’Amministrazione di Anagni abbia una “dubbia” posizione politica sulla questione, addirittura più dubbia di quella del nostro Governo che, quantomeno, dopo circa tre anni, ha finalmente ritenuto esagerata la risposta di Israele all’attacco di Hamas.
Anagni invece, in persona del suo sindaco, accorre ad accogliere l’ambasciatore di uno stato che sta compiendo un genocidio, che sta affamando un intero popolo, uno stato che recentemente ha attaccato degli altri stati sovrani in barba ai trattati e agli organismi internazionali. E che, come se non bastasse, continua a difendere l’operato del suo Governo con le solite frasi fatte e ignobili scusanti.
In questo caso però, caro sindaco, sei andato oltre le gaffe istituzionali a cui la tua Amministrazione ci ha diffusamente abituato. In questo caso, con il tuo comportamento, hai screditato la città che rappresenti non solo agli occhi dei cittadini, ma anche di un popolo che invece merita quel rispetto che solo ora, dopo anni e al prezzo di indicibili sofferenze, sta cominciando ad acquisire a livello internazionale.
Sarebbe dunque opportuno che chiarissi istituzionalmente e quanto prima la tua posizione sulla questione, la carica che occupi te lo impone.