Da Nazzareno Cori, nostro lettore di Acuto, riceviamo la lettera che segue e che pubblichiamo in forma integrale e senza modifiche:
Gentile Redazione,
attraverso le pagine del vostro stimato giornale, sento il bisogno profondo di condividere con la comunità un’esperienza che ha segnato profondamente la mia vita e quella della mia famiglia.
Dal primo al 23 agosto scorso, ventitré giorni che sembravano un’eternità, sono stato ricoverato nel reparto di Medicina generale dell’ospedale “San Benedetto” di Alatri. Ventitré giorni di paura, incertezza e dolore, durante i quali ho dovuto affrontare una battaglia durissima: un tumore al midollo osseo complicato da una sospetta polmonite e una grave infezione che metteva a rischio la mia stessa esistenza.
In quei momenti bui, quando la speranza sembrava affievolirsi e l’angoscia prendeva il sopravvento, ho incontrato degli angeli in camice bianco. Non è retorica, è la pura verità di chi ha toccato con mano cosa significhi essere curati non solo nel corpo, ma anche nell’anima.
Voglio ringraziare dal profondo del cuore tutto il personale medico e paramedico, infermieristico e gli operatori socio-sanitari che hanno fatto della mia guarigione la loro missione quotidiana. In particolare, la mia infinita gratitudine va ai dottori Alessandro Cioci, Rosalba Cipriani, Aurora De Carolis, Marianna Fenicchia, Alessia Iori, Fabiola La Marra, Ramona Lucchetti, Sabina Proia, Giovanni Sottosanti e Maria Chiara Tomaello.
Questi professionisti straordinari non si sono limitati a seguire protocolli medici: hanno portato nelle mie giornate più difficili una competenza eccezionale, una dedizione che andava ben oltre il dovere professionale, e soprattutto quella umanità che fa la differenza tra un semplice trattamento e una vera cura. Ogni mattina, ogni visita, ogni gesto era intriso di quella professionalità che tranquillizza e di quella gentilezza che guarisce l’anima prima ancora del corpo.
Ho visto questi medici lavorare con una passione e una precisione che mi hanno restituito non solo la salute, ma anche la fiducia nel futuro. In un periodo in cui spesso si sente parlare di sanità in crisi, di strutture inadeguate, di personale demotivato, io ho avuto la fortuna di incontrare l’eccellenza. Un’eccellenza fatta di persone che hanno scelto di dedicare la loro vita al servizio degli altri, e lo fanno ogni giorno con un impegno che merita di essere riconosciuto e celebrato.
Oggi, mentre scrivo queste righe da casa mia, circondato dall’affetto dei miei cari e con la consapevolezza di aver superato il momento più difficile della mia esistenza, sento il dovere morale di condividere questa testimonianza. Perché dietro ogni statistica, dietro ogni numero di dimessi dall’ospedale, ci sono storie umane, ci sono vite salvate, ci sono famiglie che tornano a sorridere.
Il reparto di Medicina generale dell’ospedale “San Benedetto” di Alatri non è solo un’eccellenza medica: è un luogo dove l’umanità e la professionalità si fondono in un connubio perfetto, dove ogni paziente viene trattato non come un numero di letto, ma come una persona con una storia, con paure, con speranze.
Grazie di cuore a tutti voi che avete reso possibile il mio ritorno alla vita.
Con immensa gratitudine e stima,
Nazzareno Cori