Una tragedia silenziosa si è consumata nelle prime ore di questa notte lungo via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ad Anagni, dove un uomo di trent’anni ha perso la vita. La vittima si chiamava Malick Bilal, un giovane lavoratore di origine pakistana che ogni sera percorreva quel tratto di strada per fare ritorno a casa dopo il turno di lavoro.
Malick lavorava con dedizione in un negozio di kebab a Fiuggi. Proprio dalla città termale l’uomo era partito in bicicletta e dopo il turno di lavoro stava per raggiungere l’abitazione in cui abitava con altri connazionali. Malick lascia una moglie e due figli piccoli in Pakistan.
L’incidente si è verificato mentre Malick Bilal stava scendendo dalla discesa di via Prignano di Sopra, un tratto stradale che i residenti conoscono bene per la sua elevata pendenza. Secondo le prime ipotesi, la bici elettrica su cui viaggiava avrebbe improvvisamente smesso di rispondere ai comandi di frenata, probabilmente a causa di un malfunzionamento ai freni che si è rivelato fatale. Il mezzo è stato posto sotto sequestro dall’Autorità Giudiziaria.
Senza più il controllo del mezzo, l’uomo è stato trascinato dalla forza di gravità lungo la discesa fino a sbattere prima contro una rete di recinzione e successivamente precipitare nel cortile di un noto B&B della zona. L’impatto è stato devastante e non ha lasciato scampo al giovane lavoratore.
È stato un passante a fare la terribile scoperta nelle prime ore del mattino. L’uomo, che transitava nella zona, ha notato il corpo di Malick immerso in una grossa chiazza di sangue e ha immediatamente lanciato l’allarme. La scena che si è presentata agli occhi del malcapitato testimone ha reso evidente la drammaticità dell’accaduto.
Sul luogo dell’incidente si sono immediatamente precipitati i Carabinieri della Compagnia di Anagni, che hanno avviato tutti i rilievi del caso per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Tra i primi ad accorrere sul posto anche il Capitano Alessandro Dell’Otto, comandante della Compagnia, che ha voluto recarsi personalmente sulla scena per coordinare le operazioni e verificare la situazione. Sono stati proprio i militari anagnini ad avvertire la titolare del B&B: la donna è stata svegliata alle 6.50 del mattino proprio dai Carabinieri, che l’hanno informata dell’accaduto. Fino a quel momento, la proprietaria della struttura ricettiva – come molti altri, del resto – non si era accorta di nulla.
Questo particolare sottolinea come l’incidente sia avvenuto in modo silenzioso, senza rumori particolari che potessero allertare i residenti della zona, rendendo ancora più drammatico il fatto che Malick sia rimasto solo negli ultimi istanti della sua vita.
La morte di Malick Bilal riaccende i riflettori su una questione che da tempo tiene banco tra i residenti di via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e delle strade limitrofe. Da anni i cittadini chiedono a gran voce alle autorità competenti l’istituzione del senso unico a salire verso via della Peschiera, proprio per prevenire incidenti come quello che si è verificato questa notte.
Gli appelli sono rimasti inascoltati fino ad oggi, e questa tragedia potrebbe rappresentare il drammatico punto di svolta che convincerà le istituzioni ad agire concretamente. La pericolosità della discesa di via Prignano di Sopra è nota a tutti coloro che frequentano abitualmente quella zona, ma evidentemente le segnalazioni dei residenti non sono state sufficienti a spingere verso interventi preventivi.
Malick Bilal rappresenta quella di tanti lavoratori stranieri che ogni giorno contribuiscono silenziosamente all’economia locale. Un uomo che aveva costruito la sua quotidianità tra Fiuggi, dove lavorava, e Anagni, dove risiedeva, mantenendo però il cuore legato al Pakistan, dove lo aspettavano la moglie e due figli.
La sua storia è quella di chi ha scelto l’Italia come terra di opportunità, accettando sacrifici e distanza dagli affetti più cari per costruire un futuro migliore per la propria famiglia. Una storia che si è interrotta tragicamente su una strada che avrebbe dovuto essere più sicura.