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    Home » Viterbo, fermati due cittadini turchi armati prima del Trasporto della Macchina di Santa Rosa
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    Viterbo, fermati due cittadini turchi armati prima del Trasporto della Macchina di Santa Rosa

    B&B sul percorso, mitra e pistole sequestrati. Indagini su traffico di armi e possibili collegamenti con la mafia turca; la città resta in allerta, ma il Trasporto si è svolto.
    4 Settembre 20253 Mins Read
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    Arresto e ritrovamento delle armi
    Poche ore prima del tradizionale Trasporto serale della Macchina di Santa Rosa, la polizia ha arrestato due cittadini turchi che alloggiavano in un bed and breakfast affacciato sul percorso della processione. Gli agenti della Digos, intervenuti dopo la segnalazione dell’affittacamere per i movimenti sospetti e l’assenza di bagagli, hanno trovato una mitraglietta, una pistola e numerosi caricatori con proiettili: il materiale era pronto all’uso.

    Il quadro investigativo: più ipotesi sul tavolo
    La Procura ha aperto un fascicolo e gli inquirenti valutano diverse piste: il traffico di armi con legami alla criminalità turca presente sul territorio viterbese, l’ipotesi di un’azione violenta in occasione della festa e, in via cautelativa, la verifica di una possibile matrice terroristica, per ora non confermata dall’Intelligence. Il fatto che, nei mesi scorsi, a Bagnaia sia stato arrestato un esponente ritenuto di rilievo — il cosiddetto Barış Boyun — colloca l’episodio in un contesto investigativo già sensibile.

    Allerta e misure di sicurezza durante il Trasporto
    Di fronte ai primi accertamenti, prefettura, Comune e forze dell’ordine si sono riunite con urgenza: si è deciso di svolgere il Trasporto con le luci accese e di aumentare la presenza di uomini e mezzi, con unità speciali tra la folla. Per ragioni di sicurezza alcune autorità presenti — tra cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani — sono state scortate e temporaneamente allontanate per essere ospitate in una caserma; la partecipazione dell’ambasciatore israeliano è stata sconsigliata. Le scelte operative sono state adottate per permettere lo svolgimento della manifestazione nel rispetto della sicurezza dei partecipanti.

    Interrogatori, silenzio e attività della magistratura
    I due fermati sono stati accompagnati in Procura e sentiti da un pubblico ministero; secondo quanto riferito, hanno scelto per il momento di non rispondere alle domande degli inquirenti. La Procura di Viterbo sta approfondendo ogni possibile collegamento, con la comunicazione dell’episodio prevista anche agli uffici centrali competenti a livello antimafia. Le indagini sono affidate alla polizia giudiziaria, che procede sulle tracce lasciate sul territorio e sulle eventuali connessioni internazionali.

    Reazioni istituzionali e della comunità
    La sindaca Chiara Frontini ha definito «la decisione più difficile presa finora» la scelta di confermare il Trasporto, spiegando che l’allerta antiterrorismo a poche ore dall’evento ha imposto una valutazione delicata fra sospendere la festa o rafforzare la sicurezza e procedere; la scelta è ricaduta sulla conferma, con misure straordinarie per la tutela dei cittadini. In serata le luci sono state gradualmente riportate all’oscurità come da tradizione, una volta completati i controlli ritenuti necessari.

    Contesto e scenari futuri
    L’episodio riaccende l’attenzione sulle reti criminali internazionali che operano anche in alcune aree del centro Italia e sulle dinamiche del traffico d’armi. Gli esiti degli accertamenti forniranno elementi decisivi per stabilire moventi, responsabilità e collegamenti. La cittadinanza e le autorità locali hanno vissuto ore di tensione, ma il regolare svolgimento del Trasporto ha evitato l’interruzione di una tradizione profondamente sentita. Le indagini proseguiranno per chiarire ogni aspetto della vicenda.

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