Si è svolta ieri – 5 settembre – una accesa seduta di consiglio comunale durante la quale sono stati discussi importanti punti all’ordine del giorno. La prima richiesta avanzata da Luca Santovincenzo, stando a quanto si legge in una nota inviata a questa redazione dallo stesso capogruppo di LiberAnagni in Consiglio comunale, , è stata quella di sollecitare il Comune di Anagni a risolvere i gravi problemi alle linee telefoniche registrati il 15 agosto. Si è trattato di disservizi segnalati da numerosi cittadini, sia sulla rete fissa – con lentezza della connessione – sia su quella mobile, al punto da rendere impossibile telefonare. Su questo punto, però, non è arrivata alcuna risposta.
Successivamente Santovincenzo ha ricordato che, a prescindere dalle posizioni già espresse in merito alla visita dell’ambasciatore di Israele – questione su cui non è voluto tornare – aveva incontrato il sindaco e il presidente del Consiglio pochi giorni prima per richiamare l’attenzione su una mozione approvata all’unanimità lo scorso dicembre. Con quella mozione il Consiglio aveva deciso di aderire al Coordinamento degli enti locali per la pace e i diritti umani, che organizza iniziative di carattere culturale e informativo su legalità, diritti e convivenza civile. Nonostante l’impegno formale, il Comune non ha ancora completato l’adesione, perdendo così importanti occasioni di partecipazione.
L’appuntamento più significativo promosso dal Coordinamento è la Marcia Perugia–Assisi per la pace, in programma il 12 ottobre. Per questo Santovincenzo ha chiesto di procedere all’adesione, che comporta soltanto il versamento di una quota annuale di poche centinaia di euro, così da permettere al Comune di Anagni di partecipare ufficialmente con il proprio gonfalone. Sarebbe – ha sottolineato – un segnale concreto di impegno a favore del dialogo e della pace, evitando di alimentare divisioni nella comunità. Anche in questo caso, però, non sono arrivate risposte chiare.
Il capogruppo di LiberAnagni ha poi discusso un’interrogazione relativa alla pensilina dell’Anticolana e alla viabilità di via Cangiano. Il sindaco ha spiegato che è in programma la realizzazione di una rotatoria, mentre l’assessore Ambrosetti ha annunciato imminenti lavori di asfaltatura a carico della società Lidl. Per quanto riguarda la pensilina, Ambrosetti ha replicato in modo polemico, sostenendo che in passato Astral non rispondesse alle richieste del Comune, ma che ora, con i cambiamenti politici in Regione, i rapporti sarebbero migliorati e l’intervento sarà presto avviato.
Santovincenzo ha replicato evidenziando come questa giustificazione sia una presa in giro nei confronti dei cittadini, perché in altri casi – ad esempio con la pensilina di Osteria della Fontana – si era parlato di piena collaborazione con Astral. Qui invece studenti e lavoratori subiscono quotidiani disagi che riguardano diritti fondamentali: allo studio e al lavoro.
La discussione si è accesa quando un consigliere, Angelo Proietti, ha risposto in aula a un’interrogazione. Santovincenzo ha ricordato che, per regolamento, a tali atti deve rispondere la Giunta e non un singolo consigliere comunale, altrimenti viene meno la distinzione tra controllori e controllati. Da quel momento il sindaco ha iniziato ad attaccarlo sul piano personale, con osservazioni del tutto inadeguate, e la seduta è degenerata.
Tra i punti all’ordine del giorno sono stati affrontati anche:
la variante urbanistica per la realizzazione di due parcheggi a piazza Cavour, finanziati con fondi PNRR, sulla quale LiberAnagni si è astenuta per i gravi ritardi accumulati;
la questione della farmacia comunale, rimasta ferma per sette anni e ora affidata in concessione a un privato, con evidenti carenze nelle procedure e danni sia per le casse comunali sia per i cittadini;
la nomina del nuovo collegio dei revisori dei conti, che Santovincenzo e il suo gruppo hanno votato;
la variazione di bilancio, su cui il capogruppo si è astenuto non avendo partecipato alla discussione.
Il momento più delicato è stato quello relativo al progetto di impianto fotovoltaico da 130 ettari all’ex polveriera militare. Santovincenzo ha ribadito la contrarietà del suo gruppo: non esiste un reale interesse pubblico, l’energia prodotta non sarà destinata alla comunità e il prezzo della concessione, fissato dal proponente privato senza adeguata verifica da parte del Comune, risulta ampiamente sottostimato, con un possibile danno erariale stimato tra i 40 e i 70 milioni di euro. Per questo ha annunciato l’intenzione di segnalare la questione alla Corte dei Conti e all’ANAC.
Secondo Luca Santovincenzo, capogruppo di LiberAnagni, il progetto dell’impianto fotovoltaico alla ex Polveriera militare presenta assenza di interesse pubblico, mancato incremento occupazionale e nessun beneficio in termini di servizi o opere per l’ente.
Il Comune, ha sottolineato Santovincenzo, si assumerà i costi di smaltimento dell’impianto alla scadenza dei 35 anni, senza alcun ritorno economico, poiché la struttura resterà all’ente con un valore pari a zero. Nelle concessioni dell’area di Radicina – ha ricordato – il Comune si era tutelato, qui invece no.
Un altro aspetto critico riguarda il prezzo: l’amministrazione ha recepito senza verifiche analitiche la cifra proposta dal privato. LiberAnagni ha stimato un valore ben più alto e ha denunciato un possibile danno erariale di decine di milioni di euro. La maggioranza, tuttavia, non ha fornito alcuna argomentazione convincente, nonostante la sproporzione evidente: il privato potrà realizzare ricavi stimati in almeno 500 milioni di euro, mentre al Comune andranno appena 20 milioni in 35 anni.
Santovincenzo ha rimarcato come il progetto sia arrivato senza alcuna procedura ad evidenza pubblica sulla destinazione dell’area, senza pianificazione strategica, studi preliminari, avvisi pubblici, concorsi di idee o il coinvolgimento di interlocutori qualificati. Mancano inoltre elementi fondamentali: il parere motivato del responsabile finanziario sul Piano economico-finanziario del partenariato pubblico-privato, una relazione tecnica sui valori e sulla caratterizzazione dei terreni, nonché lo studio legale richiesto dall’ufficio tecnico con la determinazione n. 120/25. Nessuna consultazione pubblica è stata avviata, nonostante l’enorme impatto dell’opera.
Il progetto, secondo Santovincenzo, contrasta con le priorità fissate dal Consiglio comunale, che il 16 maggio 2024 aveva deliberato in favore dell’ospedale, e con lo stesso programma del sindaco Natalia che parlava di un polo fieristico. I pannelli, invece, comporterebbero un forte impatto paesaggistico, danneggiando il suolo e determinando un consumo eccessivo di territorio. Inoltre, la concessione avviene in partenariato pubblico-privato, formula che la normativa prevede esclusivamente per opere o servizi pubblici, non per un impianto destinato a interessi privati.
Per queste ragioni, ha annunciato il capogruppo, tutta la documentazione sarà inviata alla Corte dei Conti e all’ANAC per le valutazioni di competenza.
Santovincenzo ha criticato anche la gestione politica dell’amministrazione: i comunicati del sindaco sul Masterplan con ospedale e università si sono rivelati, a suo dire, soltanto “fumo”, visto che a giugno il Masterplan non è stato nemmeno votato. Una strategia comunicativa che, secondo lui, serviva soltanto a coprire il favore verso un progetto penalizzante per la città. “L’amministrazione Natalia – ha detto – va dove tira il vento, senza un’agenda politica, senza pianificazione né visione strategica, e soprattutto senza un chiaro concetto di interesse pubblico”.
La Polveriera, ha aggiunto, è un sito strategico che in otto anni avrebbe potuto garantire molto di più. “Potrebbe valere molto di più”, ha ribadito. E ha ricordato che lo stesso sindaco, paragonando il Comune a un’azienda, ignora la funzione sociale del patrimonio pubblico. Per Santovincenzo, la vera priorità di quell’area resta la realizzazione di un polo ospedaliero di eccellenza, con ricerca, formazione e un reale indotto per Anagni: un progetto segnalato formalmente alla Regione e a importanti fondazioni di settore lo scorso 6 giugno. L’amministrazione, invece, non ha fatto nulla in quella direzione, preferendo accelerare sull’iter del fotovoltaico.
Sul piano politico, il capogruppo ha raccontato anche un duro scontro in aula. “Il sindaco – ha spiegato – è arrivato a dire che il Masterplan sarebbe stato votato, cosa non vera. Quando ho fatto notare che si stavano prendendo gioco dei cittadini, hanno iniziato a intimarmi di tacere, sostenendo che turbavo la serenità dei lavori del Consiglio”. Santovincenzo ha ricordato i doveri e le prerogative delle minoranze e ha chiesto al presidente del Consiglio di intervenire contro atteggiamenti antidemocratici, ma senza successo.
Di fronte alle reiterate pressioni a interrompere i suoi interventi, ha deciso di abbandonare l’aula prima del voto, in segno di protesta. Successivamente ha ascoltato le dichiarazioni del sindaco, che ha definito i suoi rilievi “farneticazioni” e lo ha paragonato a un bambino che si porta via la palla. “La realtà è documentata nello streaming della seduta – ha replicato Santovincenzo –. Se in venti contro uno pensano di risolverla sul piano personale o intimando di non argomentare, significa soltanto che non reggono il confronto”.
“La discussione – spiega Santovincenzo – si è fatta particolarmente calda quando il consigliere Guglielmo Vecchi ha reagito alle mie osservazioni con toni intimidatori, arrivando a contestare il mio diritto di parola. Il capogruppo ha chiesto l’intervento del presidente del Consiglio, che però non è intervenuto”. A quel punto, per protesta, Luca Santovincenzo ha lasciato l’aula, rinunciando a partecipare al voto su questo e sugli ultimi punti, compresa la delibera sull’anticipo delle scadenze Tari, che rappresenta – ha affermato – l’ennesima penalizzazione per i cittadini.
In sintesi, secondo Santovincenzo, si è trattato di una seduta tesa, caratterizzata da un atteggiamento della maggioranza che, più che rispondere nel merito delle questioni sollevate, ha cercato di zittire e delegittimare il ruolo di controllo della minoranza.