Da Paolo Pandolfi, segretario provinciale di CSA RAL, riceviamo la seguente nota che pubblichiamo integralmente e senza modifiche:
Ancora una volta figli di “Serie A” e figli di “Serie B”. Questa la considerazione della Segreteria Provinciale del CSA RAL che ribadisce netto dissenso riguardo alla decisione dell’Amministrazione del Comune di Ceprano di incrementare il fondo del salario accessorio destinandolo nella sua parte economica più consistente all’indennità di posizione dei responsabili di settore, lasciando agli altri una quota davvero risibile. Per il CSA RAL si tratta di una scelta davvero ingiustificabile che, come sottoscritto anche dalla maggioranza dei dipendenti, nello specifico 19 su 30, viola i principi di equità e risulta decisamente offensiva nei confronti di buona parte del personale. Un sentimento di forte demotivazione circola, infatti, fra i dipendenti comunali sminuiti e mortificati nell’impegno, perché l’Amministrazione ritiene “meritevoli” solo i responsabili di settore, come se tutti gli altri non contribuiscano affatto al regolare funzionamento dei servizi, cosa che invece assicurano con notevoli carichi per la cronica carenza di personale. Non è pensabile di ignorare dipendenti impegnati nello svolgere mansioni aggiuntive, coprire più ruoli, garantire servizi essenziali senza poi venire adeguatamente valorizzati. Una discriminazione del genere a Ceprano finora non si era mai vista e, pertanto, il CSA RAL chiede di riconoscere che al raggiungimento dei risultati non si è sgiunti solo per le attività di pochi “eletti”, ma grazie al contributo collettivo delle risorse umane presenti nella dotazione dell’Ente e, pertanto, i contributi erogabili grazie al fondo del salario accessorio non possono essere assegnati nella misura di 20.000 euro unicamente alle 4 figure apicali ritenute meritevoli dal Sindaco e lasciare solo 5.000 euro da dividere tra i restanti 30 dipendenti, anche perché il CCNL, il contratto degli Enti Locali prevede che il fondo risorse decentrate debba essere utilizzato per finanziare il salario accessorio di tutto il personale in un’ottica di valorizzazione complessiva della perfomance individuale e organizzativa. Da ultimo, il CSA RAL precisa che il DL. 25/2025 ha offerto persino l’occasione di aumentare il fondo del salario accessorio che, invece, per decenni è rimasto sottostimato e rigetta la promessa di futuri adeguamenti ritenendola non accettabile in quanto basata astrattamente su una volontà politica aleatoria priva di atti ufficiali e di coperture finanziarie certe e dunque senza alcuna garanzia reale, utilizzata palesemente per calmare il dissenso. IL CSA RAL chiede un cambio di rotta nella revisione del contratto decentrato implementando sin da subito il fondo del salario accessorio affinché sia destinato a tutto il personale, perché tutti e non i pochi “eletti” meritano rispetto, ascolto e valorizzazione.