di Giorgio Stirpe
E’ un Frosinone che continua a crescere, che prende sempre più consapevolezza con i propri mezzi e che finalmente torna a strizzare l’occhio alla parte alta della classifica.
E’ ancora presto per dare giudizi definitivi ma, questo gruppo, plasmato alla grande dalla sua guida Alvini, può fare davvero bene. E la partita vinta, grazie ad un eurogol di Bracaglia, sul difficile campo del Padova, lo ha confermato.
Dopo tre giornate di campionato, a cui va aggiunta la sfida di Coppa Italia, i giallazzurri sono ancora a quota zero gol presi, un aspetto fondamentale perché le statistiche dicono che da sempre chi prende meno gol vince.
Mister Alvini ha operato tanti cambi rispetto alla sfida contro il Palermo, soprattutto nel reparto arretrato dove, l’ultimo acquisto del mercato estivo Cittadini, di ritorno a Frosinone dopo la sfortunata scorsa stagione, ha trovato subito posto da titolare, sulla corsia di destra, al posto di A. Oyono. Calvani, tornato a disposizione dopo la squalifica, si è sistemato in coppia con Monterisi. Non potendo contare su Marchizza, l’allenatore ciociaro ha dirottato a sinistra Bracaglia.
In porta confermato il prodotto del vivaio giallazzurro Palmisani.
Calò e Koutsoupias, invece, sono stati confermati in mediana. Quasi tutta nuova la trequarti con il solo Ghedjemis confermato, mentre F. Gelli e Masciangelo per la prima volta hanno trovato la maglia da titolare in campionato, così come Zilli, di punta, che ha sostituito Raimondo.
Peccato per F. Gelli che, al minuto 26, ha dovuto lasciare il campo per un infortunio, proprio nel giorno in cui è tornato a giocare dal 1’ nel tentativo di “riprendersi” il Frosinone. Il centrocampista ha lasciato il posto a Kone, al suo esordio quest’anno, per quella che è la sua terza avventura in maglia giallazzurra.
Ben messa in campo da Alvini, la squadra ciociara, nel primo tempo, ha dunque confermato le buone caratteristiche viste nelle prime due partite: concentrazione, spirito di sacrificio, voglia di lottare per il compagno, capacità di rimanere sempre “dentro” la partita.
Allo spavento causato dal guizzo di Varas, al 33’, sul quale ha risposto con una grande parata Palmisani, i giallazzurri hanno risposto con la bordata da fuori area di Bracaglia che, al 37’, ha portato avanti gli ospiti, facendo esultare i 197 tifosi canarini, giunti a Padova, per non lasciare la squadra da sola all’Euganeo.
Confermata, anche nella prima frazione, la grande solidità della difesa nonostante il cambio di tanti uomini. Appare evidente la mano del tecnico che ha architettato un sistema collettivo molto efficace in fase di non possesso, in grado di aiutare i calciatori più arretrati.
Questo porta sovente gli avversari a cercare di portare tanti uomini nella trequarti ciociari, a sbattere contro un muro e lasciare spazi per le offensive canarine. Un vero peccato che Koutsuopias e Calò, a cavallo tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo, non abbiano avuto la freddezza giusta per concretizzare due occasioni importanti.
Peccato anche per gli infortuni e la “maledizione” del trequartista che ha colpito il Frosinone in questa partita. Dopo l’uscita dal campo di F. Gelli, infatti, anche il suo sostituto Ben Kone, è stato costretto ad abbandonare il terreno di gioco troppo presto (71’) per un problema fisico.
Il controllo della gara da parte degli ospiti è stato totale nella parte finale, tanto da renderla nervosa e poco spettacolare. A spezzare la noia ci ha pensato l’arbitro di Marco che, in piena recupero, al minuto 91, ha voluto fischiare un calcio di rigore per fallo di Palmisani su Perrotta, apparso subito più che dubbio. Il Var ha richiamato il direttore di gara al monitor, la revisione dell’azione ha messo in evidenza un contatto non punibile e il penalty è stato giustamente revocato.
Solo tanta paura dunque e nulla più per i giallazzurri che hanno ripreso in mano le redini dell’incontro portando a casa i tre preziosi punti.
Si torna allo Stirpe venerdì prossimo. Avversario il Sud Tirol, squadra scorbutica da non sottovalutare.