In un mondo segnato da conflitti e tensioni crescenti, la Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace lancia un messaggio di speranza che attraversa i confini nazionali per raggiungere anche Anagni. Il progetto “Immagina” culminerà dal 9 al 12 ottobre con l’Assemblea dell’ONU dei Popoli e la storica Marcia PerugiAssisi, un evento che vedrà la partecipazione di rappresentanti da ogni parte del mondo uniti dall’obiettivo comune di costruire una società fraterna e pacifica.
La manifestazione si inserisce in un anno ricco di significative ricorrenze: l’ottantesimo anniversario della Liberazione e della fine della Seconda Guerra Mondiale, gli ottant’anni dalla fondazione dell’ONU, i dieci anni della Laudato sì di Papa Francesco e gli ottocento anni del Cantico delle Creature di San Francesco. Un intreccio di memoria storica e spiritualità che rende ancora più pregnante il messaggio di pace.
Anagni nel movimento per la pace
La città di Anagni non è rimasta estranea a questo slancio verso la pace. Lo scorso dicembre, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’adesione al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, su proposta di Luca Santovincenzo, rappresentante del gruppo consiliare LiberAnagni. Una decisione che ha evidenziato “grande slancio di generosità e sensibilità da parte di tutto il Consiglio”, dimostrando come anche a livello locale ci sia una forte sensibilità verso i temi della pace e dei diritti umani.
Il gruppo LiberAnagni ha già dato seguito concreto a questo impegno, organizzando presso la Sala della Ragione due incontri pubblici di particolare rilevanza: uno dedicato all’emergenza a Gaza e l’altro focalizzato sulle rotte migratorie nel Mediterraneo. Iniziative che testimoniano come la comunità anagnina sia attivamente coinvolta nella riflessione sui grandi temi della contemporaneità.
Un progetto di portata internazionale
L’Assemblea dell’ONU dei Popoli rappresenta un “grande cantiere internazionale per costruire una coscienza, una cultura e una politica di pace”. Per quattro giorni consecutivi, Perugia e Assisi diventeranno il cuore pulsante di un movimento che punta a fermare la corsa al riarmo, ridare slancio all’azione dell’ONU e supportare azioni in sostegno del popolo palestinese, oltre a promuovere la cura di chi fugge dai conflitti.
L’evento si propone di lavorare “nel segno della nonviolenza e del disarmo”, valori che costituiscono il DNA della tradizione pacifista italiana e che trovano in Assisi e nella figura di San Francesco un simbolo universalmente riconosciuto. La scelta delle due città umbre non è casuale: rappresentano un ponte ideale tra la dimensione istituzionale e quella spirituale della ricerca della pace.
Una rete nazionale per la pace
Il progetto “Immagina” è il risultato di oltre un anno di lavoro coordinato che ha visto la collaborazione di enti locali, scuole e associazioni attraverso una rete capillare di organizzazioni specializzate. Il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani ha fatto da collante istituzionale, mentre la Rete Nazionale delle Scuole per la Pace ha garantito il coinvolgimento del mondo educativo.
Particolare importanza riveste anche il contributo del Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” e della Cattedra UNESCO “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova, che apportano il rigore scientifico e la competenza accademica necessari per dare sostanza teorica all’iniziativa. Questa sinergia tra mondo accademico, istituzioni locali e società civile rappresenta un modello di collaborazione che può servire da esempio per future iniziative.
Il percorso della speranza
La Marcia PerugiAssisi del 12 ottobre costituirà il momento culminante della manifestazione. Il “popolo della pace” percorrerà 24 chilometri partendo alle ore 9.00 dai Giardini del Frontone di Perugia, con una sosta intermedia a Santa Maria degli Angeli, per concludere il cammino ad Assisi. Un percorso simbolico che ripercorre le orme di San Francesco e che trasforma il cammino fisico in un atto di testimonianza collettiva.
La scelta del percorso non è priva di significato: Santa Maria degli Angeli, con la Porziuncola, rappresenta il cuore del francescanesimo e il luogo dove il Santo di Assisi fondò il movimento dei frati minori. La sosta in questo luogo sacro conferisce alla marcia una dimensione spirituale che va oltre la semplice manifestazione politica.
Un messaggio controcorrente
In un “pianeta in fiamme” e in un “mondo in guerra”, l’iniziativa si propone di indicare una direzione alternativa, quella della fraternità come “alternativa alla guerra”. Il messaggio degli organizzatori è chiaro: in un tempo che “uccide la fiducia e la speranza”, è necessario “suscitare un sogno, antico e moderno: il sogno di una società fraterna”.
Questo approccio controcorrente trova eco nelle parole degli stessi promotori, che invitano a “immaginare, sognare, desiderare e costruire” un futuro diverso. Un linguaggio che richiama la tradizione profetica e utopica dei grandi movimenti per la pace, ma che si coniuga con la concretezza di azioni specifiche e misurabili.
La sfida dell’indifferenza
L’evento si colloca in un contesto storico particolare, quello di un “mondo abbandonato all’indifferenza che uccide e lascia uccidere”. Gli organizzatori sottolineano come il “popolo della pace di Assisi” voglia affermare ancora una volta che “tutto questo è evitabile”, proponendo un approccio attivo alla costruzione della pace che rifiuti la rassegnazione.
La Marcia PerugiAssisi si presenta quindi non solo come una manifestazione di protesta contro le guerre in corso, ma come un atto propositivo che indica strade alternative percorribili. La presenza di rappresentanti da ogni parte del mondo testimonia la dimensione globale di questa aspirazione alla pace e alla fraternità universale.
Un appuntamento per tutti
L’invito degli organizzatori è rivolto a tutti coloro che condividono questo “sogno” e che vogliono “tornare a sognare insieme”. La chiamata alla partecipazione alla “più grande Marcia PerugiAssisi per la pace e la fraternità” rappresenta un appello alla mobilitazione collettiva che trascende le appartenenze politiche e religiose.
L’adesione di Anagni al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani inserisce la città dei Papi in questa rete di solidarietà e impegno per la pace, confermando come anche i territori più piccoli possano contribuire alla costruzione di un futuro più giusto e pacifico per tutti.
“La rilevanza della Marcia e il sostegno espresso dal voto unanime del Consiglio Comunale stanno generando una risposta ampia e diffusa sul territorio – è scritto in una nota inviata a questa redazione – le adesioni, infatti, stanno arrivando in modo autonomo, da numerose realtà di Anagni, Piglio, Morolo, Alatri e Colleferro, nella comune consapevolezza che nessuno sforzo per riaffermare la pace sarà vano. Coalizione civica LiberAnagni, Diaspora Africana Ciociaria, Sconfinatamente, Anagni Viva, Comitato Direzione Pace, Assemblea NoWar Valle del Sacco, Emergency Colleferro, Circolo ARCI Anagni, Diritto alla Salute (DAS), ASD ATLETICA CITTA’ DEI PAPI, Rompiamo il silenzio, Lega di Anagni SPI-Cgil, Commissione diocesana dialogo ecumenico, Chiesa Valdese di Colleferro, Chiesa Ortodossa di Alatri, Possibile Anagni, PD Circolo Anagni, M5S Anagni, Biblioteca “Gli amici di Claudia” – Piglio… un elenco in continua crescita aderisce ufficialmente alla Marcia per la Pace, espressione di cittadine e cittadini sempre più sensibili al tema e sempre meno disposti a voltarsi dall’altra parte! La marcia è una manifestazione pubblica aperta a tutti e tutte. Ti invitiamo ad iscriverti tramite il sito CLICCA su ADERISCI e compila il form d’iscrizione”.