Il suono della prima campanella dell’anno scolastico a Morolo quest’anno risuona accompagnato da un coro di proteste. Mentre in tutta Italia si celebra l’inizio di un nuovo percorso educativo, nel piccolo Comune della provincia di Frosinone le famiglie si trovano a fare i conti con una realtà ben diversa: aumenti delle tariffe scolastiche che trasformano il ritorno sui banchi in una vera e propria stangata economica. A denunciarlo è Ivano Compagnone, consigliere comunale del gruppo “Morolo che Vorrei”, che non usa mezzi termini nel definire quello che considera un vero e proprio “primo salasso di settembre“. Secondo quanto riferito dal consigliere di minoranza, l’Amministrazione Comunale ha deciso di ritoccare verso l’alto le tariffe dei servizi scolastici essenziali, colpendo direttamente le tasche dei genitori già alle prese con le spese per il corredo scolastico.
Mensa e trasporto scolastico sono i servizi che hanno subito i rincari più significativi, creando un paradosso in un’epoca in cui dovunque si parla di sostegno alle famiglie e diritto allo studio. Ma le sorprese negative non finiscono qui: per i bambini provenienti dai comuni limitrofi è stata prevista una tariffa ancora più alta, dedicata specificatamente ai non residenti, senza alcuna considerazione per la situazione economica delle famiglie interessate.
“In un paese dove le nascite sono sempre meno“, sottolinea Compagnone, “anziché attrarre nuovi alunni, si alza il muro delle tariffe”. Una strategia che appare controproducente per un territorio che dovrebbe invece puntare sull’attrattività e sull’inclusione per garantire un futuro alle proprie scuole.
Le brutte sorprese per i cittadini morolani non si limitano al comparto scolastico. Con l’arrivo degli avvisi di pagamento della TARI, gli abitanti si sono trovati di fronte a un ulteriore rincaro che riguarda sia le utenze domestiche che quelle non domestiche. Il paradosso, secondo il gruppo di minoranza, è che questi aumenti arrivano proprio mentre si registra una riduzione dei servizi offerti.
La critica del gruppo “Morolo che Vorrei” va oltre i singoli aumenti tariffari e tocca il cuore della politica amministrativa locale. “In un momento in cui servirebbero politiche coraggiose per sostenere i cittadini e garantire il futuro dei nostri ragazzi”, conclude Compagnone, “a Morolo si è scelta la strada più semplice”.
L’affondo finale del consigliere è particolarmente duro: “Un paese che non investe sui suoi giovani e non tutela le sue famiglie è un paese che sceglie di spegnere il proprio domani“.




