Una ventimila persone hanno invaso il cuore di Roma per manifestare in solidarietà con Gaza, trasformando il centro della Capitale in un fiume umano che ha paralizzato il traffico per ore. La manifestazione, inizialmente prevista per ottomila partecipanti, ha superato di gran lunga le aspettative, creando una delle mobilitazioni più imponenti degli ultimi mesi. A testimoniarlo, le foto del nostro amico e lettore Luca Piedimonte – che vivamente ringraziamo – che pubblichiamo in questa fotogallery.
Il corteo ha preso il via dalle prime ore del mattino, quando oltre 500 studenti hanno marciato lungo viale Trastevere per convergere verso piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini. Una colorata processione di giovani, famiglie con bambini e rappresentanti di associazioni del territorio ha dato vita a una protesta che, secondo le fonti della Questura, ha raggiunto dimensioni inaspettate.
I vigili del fuoco aprono la marcia
Ad aprire il corteo, in una scena inusuale ma simbolicamente forte, alcuni vigili del fuoco aderenti al sindacato USB hanno guidato la manifestazione sventolando bandiere della Palestina. Tre camion equipaggiati con altoparlanti hanno scandito slogan che risuonavano tra i palazzi del centro storico, mentre la folla si ingrossava progressivamente.
Il clima si è fatto più teso quando gli studenti di alcuni licei romani hanno lanciato uova e altri oggetti contro la porta dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio durante il passaggio in via Cavour. “Valditara non ci permette di parlare dentro le scuole del genocidio di Gaza e noi ci riprendiamo i nostri spazi”, hanno gridato i giovani manifestanti, rivolgendo critiche anche alla direttrice dell’ufficio Anna Paola Sabatini.
Volti noti tra la folla
Nel cuore pulsante della manifestazione non sono mancati volti noti del panorama culturale italiano. Tra i partecipanti si sono distinti Diego “Zoro” Bianchi, l’attore Valerio Mastandrea accompagnato dalla compagna Chiara Martegiani, Antonia Tuppo di “Mare fuori” e il celebre fumettista Zerocalcare.
Proprio Michele Rech, questo il vero nome di Zerocalcare, ha commentato l’evento con parole che fotografano lo spirito della giornata: “Non c’è bisogno di essere particolarmente esperti per capire che i ragazzi si rendono conto di quello che sta succedendo: è fuori da qualsiasi tipo di umanità e diritto internazionale. Mi sembra che la gente stia cercando di darsi degli strumenti per impedire che i diritti di un popolo vengano calpestati se non lo fanno gli Stati”.
Paralisi del traffico e controlli serrati
La manifestazione ha creato un effetto domino sulla mobilità cittadina, con il blocco totale di zone nevralgiche come Piazza della Repubblica, Castro Pretorio, Porta Pia e San Lorenzo. Le forze dell’ordine hanno monitorato la situazione con un elicottero che ha sorvolato costantemente l’area dello scalo ferroviario, mentre la funzionalità della stazione Termini è stata comunque garantita grazie al controllo dei varchi di accesso.
Nonostante le dimensioni imponenti della mobilitazione, le autorità non hanno segnalato particolari criticità di ordine pubblico, testimoniando il carattere sostanzialmente pacifico della protesta.
Lo sciopero dei trasporti
A complicare ulteriormente la giornata dei romani, lo sciopero nazionale ha interessato anche i trasporti pubblici. Roma Servizi per la Mobilità ha registrato un’adesione del 23,7% del personale ATAC nella prima mattinata. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha minimizzato l’impatto, dichiarando: “Grazie al senso di responsabilità dei lavoratori e al grande impegno di tutto il gruppo FS, lo sciopero di oggi sta causando la soppressione di un numero limitato di convogli”.
Verso San Lorenzo: il corteo si sposta
Nel pomeriggio, una parte consistente dei ventimila manifestanti ha deciso di spostarsi verso San Lorenzo, percorrendo via Cavour e passando per Santa Maria Maggiore. Il movimento, guidato da un camion con la scritta “Gaza stiamo arrivando“, ha creato nuove ondate di traffico bloccato, questa volta in direzione San Giovanni.
La manifestazione ha rappresentato un momento significativo di mobilitazione civile nella Capitale, dimostrando come le questioni internazionali riescano ancora a catalizzare l’attenzione e la partecipazione di migliaia di cittadini romani, dai più giovani alle famiglie, in un abbraccio collettivo di solidarietà che ha attraversato la città eterna.