Nel pomeriggio di ieri, un’operazione dei Carabinieri della Stazione di Cassino ha portato all’arresto di una 39enne originaria dell’hinterland romano ma residente nella città martire, già nel mirino delle forze dell’ordine per precedenti vicende giudiziarie.
La donna è stata rintracciata e tratta in arresto in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, chiudendo così un capitolo giudiziario rimasto aperto per quasi tre anni.
La 39enne dovrà ora scontare una pena di un anno e sei mesi di reclusione per il reato di concorso in rapina, un crimine che risale all’aprile 2022 e che aveva scosso la tranquillità di un noto supermercato della città. L’episodio, che all’epoca aveva destato particolare clamore, aveva visto la donna agire in coppia con un complice in quella che sembrava inizialmente una spesa come tante altre.
La dinamica del furto si era trasformata rapidamente in qualcosa di molto più grave: insieme al suo compare, la donna aveva sottratto generi alimentari e articoli vari, occultandoli abilmente in uno zaino. Il piano, apparentemente ben orchestrato, prevedeva di uscire dal supermercato senza destare sospetti, ma il personale della vigilanza si era accorto del raggiro.
Il momento della scoperta aveva rappresentato la svolta drammatica dell’intera vicenda. Invece di arrendersi e collaborare, la 39enne, determinata a garantirsi la fuga e a mantenere il possesso della refurtiva, aveva scelto la strada della violenza. Gli addetti alla sicurezza, che stavano semplicemente svolgendo il loro dovere, si erano trovati vittime di un’aggressione che aveva trasformato un semplice furto in una rapina a tutti gli effetti.
Questo ricorso alla forza aveva aggravato notevolmente la posizione della donna agli occhi della giustizia, configurando il più grave reato di concorso in rapina che ora la porta dietro le sbarre. La sentenza definitiva, emessa dopo un lungo iter processuale, ha finalmente trovato esecuzione grazie al lavoro certosino dei militari.
Al termine delle formalità di rito, la 39enne è stata tradotta presso la Casa Circondariale di Roma-Rebibbia dove dovrà espiare la sua pena, lontana dalla città dove aveva commesso il reato che ha segnato il suo destino giudiziario.
L’operazione rappresenta l’ennesima dimostrazione dell’impegno costante dell’Arma dei Carabinieri nella prevenzione e repressione dei reati, confermando la presenza capillare delle forze dell’ordine a difesa dei cittadini e della legalità sul territorio. Un messaggio chiaro che nessun crimine rimane impunito e che la giustizia, anche se con i suoi tempi, arriva sempre a compimento.