Le zone nevralgiche della Capitale tornano sotto i riflettori delle forze dell’ordine con un’operazione che ha portato risultati concreti in termini di sicurezza urbana. I Carabinieri della Compagnia di Roma Piazza Dante hanno messo a segno un bilancio significativo: due persone arrestate, quattro denunciate e 8 ordini di allontanamento notificati durante i controlli nelle zone a tutela rafforzata di Termini, Esquilino e Tuscolana.
L’intensificazione dei servizi di controllo del territorio rientra nella strategia coordinata dal Prefetto di Roma, dott. Lamberto Giannini, e condivisa nell’ambito del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Un approccio sistematico che punta a prevenire e contrastare i reati implementando gli standard di sicurezza in aree particolarmente sensibili della città.
Il primo arresto ha riguardato un 64enne peruviano che ha trasformato un normale pomeriggio di shopping in un incubo per un turista inglese. L’episodio si è consumato all’interno di un negozio in via dello Statuto, dove l’uomo ha approfittato di un momento di distrazione della vittima per sottrargli lo zaino contenente denaro e documenti personali. L’intervento tempestivo dei Carabinieri ha permesso di recuperare la refurtiva e riconsegnarla al legittimo proprietario, evitando che il soggiorno romano del turista si trasformasse in un ricordo amaro.
Il secondo arresto ha coinvolto una 22enne di origini rom fermata mentre si aggirava con fare sospetti tra i turisti in via Giovanni Giolitti. Quello che inizialmente sembrava un semplice controllo di routine si è rivelato l’epilogo di una lunga storia giudiziaria: la giovane risultava destinataria di un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Dovrà scontare una pena di 11 mesi e 18 giorni di reclusione per reati contro il patrimonio.
Le quattro denunce hanno riguardato situazioni diverse ma accomunate dalla violazione delle normative sulla sicurezza. Un 26enne somalo è finito nel mirino degli investigatori mentre cedeva una dose di hashish a un giovane, confermando come il controllo del territorio sia fondamentale anche per contrastare lo spaccio di stupefacenti.
Particolarmente significativo il caso del 30enne tunisino, senza fissa dimora e con precedenti, denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. L’uomo aveva violato un ordine di allontanamento che gli era stato notificato il 22 agosto 2025, dimostrando come alcuni soggetti tendano a ignorare i divieti imposti dalle autorità.
La rete dei controlli ha pescato anche un 69enne italiano, anch’egli senza fissa dimora, che aveva violato il divieto di accesso nell’area urbana di piazza Re di Roma e vie limitrofe emesso dal Questore di Roma. Chiude il quadro delle denunce un 23enne tunisino risultato inottemperante al provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.
Gli 8 ordini di allontanamento notificati testimoniano l’ampiezza dell’azione di controllo. Due cittadini tunisini sono stati sanzionati per aver molestato i passanti, impedendo la libera fruibilità dei marciapiedi durante un servizio di bonifica dell’area antistante il mercato Esquilino. Un’area particolarmente delicata dove il rispetto delle regole di convivenza civile è fondamentale per garantire una fruizione serena da parte di commercianti e clienti.
Altri provvedimenti hanno riguardato tre cittadini italiani che bivaccavano in piazza Ragusa, arrecando disturbo ai fruitori dell’area, e tre cittadini nordafricani, senza fissa dimora, sorpresi a bivaccare in via Principe Amedeo e in via Manin, con conseguente disturbo ai passanti.
L’operazione ha comportato un impegno considerevole in termini di risorse umane e logistiche: i Carabinieri hanno identificato 158 persone ed eseguito verifiche su 86 veicoli, numeri che testimoniano la capillarità dell’azione di controllo sul territorio.
Questi risultati rappresentano un tassello importante nella strategia di sicurezza urbana che vede le forze dell’ordine impegnate quotidianamente nella tutela di cittadini e turisti, con particolare attenzione alle aree più sensibili della Capitale dove il flusso di persone e le dinamiche sociali richiedono un presidio costante e qualificato.