Alessandro Battisti, membro della Commissione Assetto del Territorio di Scelgo Fiuggi, non usa mezzi termini per descrivere quanto accaduto nella seduta del 25 settembre 2025. L’Assessore Marco Fiorini è finito nel mirino dell’opposizione per la gestione dei lavori pubblici e per le mancate risposte sui progetti strategici per la città termale.
La commissione Assetto e Sviluppo del Territorio, convocata con due punti all’ordine del giorno, si è trasformata in un confronto serrato sulle criticità che attraversano Fiuggi. Al centro delle polemiche la gestione degli impianti sportivi, un tema che Battisti considera “sempre più critico” e che l’amministrazione sembra non riuscire ad affrontare con la dovuta determinazione.
Impianti sportivi nel caos: tariffe alle stelle e investimenti scarsi
La situazione degli impianti sportivi comunali rappresenta uno dei nodi più complessi da sciogliere per l’amministrazione fiuggina. Battisti denuncia “tariffe alle stelle per le famiglie” e “investimenti scarsi e non pianificati”, evidenziando come il rischio di un deperimento generale delle strutture sembri ormai inarrestabile.
Particolare preoccupazione desta la gestione del Centro Sportivo Capoiprati e l’affidamento decennale della piscina coperta e di quella olimpionica. Durante la commissione, l’Assessore Fiorini non è riuscito a fornire documentazione chiara sugli interventi previsti presso la Piscina Coperta di via Pisciarello, lasciando nell’incertezza cittadini e operatori del settore.
Ancora più critica la situazione del Centro Sportivo, dove il Latina Calcio sta utilizzando intensivamente l’unico campo disponibile per allenare tutte le squadre presenti a Fiuggi. Il Campo B risulta già compromesso, mentre quello principale rischia di subire la stessa sorte nei prossimi mesi. Dopo il fallimento di due project financing, si profila un nuovo “calvario” per una struttura fondamentale per l’attività sportiva cittadina.
Caserma Carabinieri: progetti ridimensionati e ritardi colpevoli
Il recupero della Caserma dei Carabinieri rappresenta un altro capitolo controverso dell’azione amministrativa. Il progetto originario ha subito profonde modifiche, con il primo piano destinato interamente a Centro Per l’Impiego grazie a un finanziamento PNRR di 500.000 euro. Senza questi fondi aggiuntivi, secondo Battisti, “la caserma non sarebbe stata completata”.
Le finalità sociali inizialmente previste sono praticamente scomparse dal progetto definitivo. Gli spazi per le associazioni si sono ridotti drasticamente, mentre sono stati abbandonati gli interventi di riqualificazione di via San Francesco, nonostante l’acquisto di immobili che rimarranno in stato di degrado. L’ascensore verticale e gli alloggi a prezzi modici per le famiglie bisognose, pensati per il ripopolamento del centro storico, non vedranno mai la luce.
I ritardi colpevoli hanno costretto l’amministrazione a richiedere una proroga alla Presidenza del Consiglio, con il rischio concreto di perdere l’intero finanziamento. L’esecuzione dei lavori è slittata al 2025, se non al 2026, compromettendo la credibilità dell’ente nei rapporti con gli organi centrali.
Pista ciclabile: sei anni di modifiche e sprechi
La pista ciclabile rappresenta forse il caso più emblematico delle difficoltà progettuali dell’amministrazione fiuggina. Il finanziamento del 2019 ha subito cinque modifiche consecutive, con l’ultima approvata dalla Giunta Comunale il 22 luglio con deliberazione n. 114.
Nel frattempo, sul tracciato originario sono stati spesi circa 2 milioni di euro di fondi pubblici, di cui 600.000 euro richiesti ad Astral proprio per favorire la realizzazione dell’infrastruttura turistica. Nonostante gli investimenti, l’amministrazione non è mai riuscita a integrare definitivamente il percorso ciclabile nel tratto urbano, ignorando le legittime esigenze dei cittadini e gli impegni assunti al momento della richiesta di finanziamento.
L’ultima modifica del percorso, appresa durante la commissione, non tiene conto del cantiere già avviato, dei soldi già spesi e della fattibilità di un tracciato che prevede un lungo tratto misto in una strada provinciale priva del limite di 30 km/h. Nel frattempo, Capoiprati diventa un “quartiere di serie B”: privato della ciclabile e dei suoi alberi, con strade inadeguatamente illuminate e marciapiedi rattoppati.