di Giorgio Alessandro Pacetti
Piglio si prepara a vestire i colori dell’autunno per accogliere la 51esima edizione della Sagra dell’Uva, in programma dal 3 al 5 ottobre 2025. Una manifestazione che rappresenta ormai un appuntamento imprescindibile nel panorama delle tradizioni enogastronomiche del Lazio, capace di richiamare migliaia di visitatori tra le strade del caratteristico centro storico.
Mario Felli, sindaco di Piglio, ha confermato che questa edizione sarà all’insegna di “tradizione, passione e soprattutto tanto divertimento”, con un programma ricco di appuntamenti pensati per affascinare, coinvolgere e stupire tutti coloro che vorranno partecipare a questa festa dell’uva dalle radici profonde.
Un’atmosfera magica tra passato e futuro
Ad attendere i visitatori sarà un’atmosfera magica che sa coniugare perfettamente il rispetto per le tradizioni storiche con l’apertura alle innovazioni. La sagra si conferma una festa per grandi e piccini, da vivere in ogni sua sfaccettatura all’insegna del divertimento ma anche della responsabilità verso il territorio e le sue eccellenze.
Il Comitato organizzatore, sostenuto dall’amministrazione comunale, ha svolto un notevole lavoro organizzativo per garantire al meglio la riuscita dell’evento. La celebrazione della sagra rappresenta da sempre la conferma dell’attaccamento degli agricoltori alla loro terra e ai suoi indispensabili frutti, in particolare l’uva che dà vita al pregiato Cesanese del Piglio.
Una storia lunga oltre mezzo secolo
La Sagra dell’Uva di Piglio vanta una storia che affonda le radici nel 1972, quando ebbe inizio quasi in sordina per volontà del sindaco di allora Benedetto Illuminati. L’evento nacque contestualmente all’estendersi delle attività della cantina sociale “Cesanese del Piglio”, che negli anni ’80 contava 311 soci e una produzione annua che nel 1983 aveva raggiunto la considerevole cifra di 51 mila ettolitri di vino su 54 mila quintali d’uva.
Un dato curioso riguarda il conteggio delle edizioni: in realtà, sarebbero dovute essere 53 le sagre celebrate nel centro ciociaro, se non fossero state annullate quella del 1992 (la ventesima edizione) e quella del 2020 a causa della pandemia. Nonostante questi stop forzati, la manifestazione ha saputo rinnovarsi e crescere, diventando uno degli eventi più attesi dell’autunno ciociaro.
Il cuore pulsante della tradizione vinicola locale
La sagra rappresenta molto più di un semplice evento folkloristico: è il simbolo vivente di un territorio vocato alla viticoltura, dove la produzione del vino Cesanese costituisce un patrimonio economico e culturale di inestimabile valore. Le tradizioni enogastronomiche locali trovano in questa manifestazione il momento più alto di celebrazione e condivisione con visitatori provenienti da tutta la regione e oltre.
L’edizione 2025 si preannuncia particolarmente ricca di eventi e sorprese, confermando Piglio come una delle mete più apprezzate per chi ama scoprire le eccellenze del territorio laziale attraverso la combinazione perfetta di buon vino, gastronomia tipica e atmosfera festosa.
Il borgo si prepara dunque a vivere tre giorni intensi di festa popolare, dove il profumo dell’uva e il sapore del Cesanese faranno da protagonisti indiscussi, celebrando una tradizione che da oltre cinquant’anni unisce generazioni di produttori e appassionati in un abbraccio che sa di casa e di genuinità.