L’ex sindaco di Vallepietra Flavio De Santis, che ha guidato il Comune montano dal 2019 al 2024, ha voluto chiarire la sua posizione sulla questione del finanziamento revocato per la messa in sicurezza del Santuario della Santissima Trinità.
In questa intervista, rilasciata in esclusiva ad anagnia.com, l’ex primo cittadino replica punto per punto alle informazioni emerse nell’articolo pubblicato il 24 settembre scorso dalla nostra testata.
Flavio De Santis, cosa pensa della revoca del finanziamento da 1,2 milioni di euro?
È giusto chiarire che quel finanziamento non è mai stato trascurato. Dal 2019 al 2024 la mia amministrazione ha seguito con attenzione ogni richiesta della Regione Lazio. Ricordo, ad esempio, che con prot. 1269 del 22 luglio 2020 il Comune trasmise le prime integrazioni richieste dalla Regione (nota U.0649274 del 22/07/2020). Successivamente, con prot. 2184 del 12 dicembre 2020, furono inviati altri documenti in risposta al prot. U.0667830 del 27/07/2020. Poi ancora, con prot. 401 del 3 marzo 2021 e prot. 510 del 17 marzo 2021, abbiamo risposto a ulteriori richieste della Regione (prot. U.049920 del 17/02/2021). Tutti questi passaggi sono stati svolti con la costante collaborazione e condivisione del Rettore del Santuario, Don Alberto Ponzi, perché non dobbiamo dimenticare che il Santuario è un bene della Diocesi ed è quindi essenziale condividere ogni passaggio.
Quindi il progetto era vivo e operativo?
Assolutamente sì. Con prot. 489 del 15 marzo 2021 abbiamo richiesto il parere all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, che con prot. 3116/2021 del 30 marzo 2021 ha concesso l’autorizzazione con prescrizioni. La Regione, con prot. U.0260065 del 24 marzo 2021, ha chiesto ulteriori autorizzazioni. Il 5 maggio 2022 si è svolto un tavolo tecnico con Regione, ISPRA ed ENEA, da cui sono emerse indicazioni per rilievi di dettaglio e modifiche progettuali, successivamente ribadite con prot. U.0570496 del 9 giugno 2022. Le modifiche sono state trasmesse dallo Studio Maggi con prot. 1705 del 2 ottobre 2023. È un percorso fatto di passaggi concreti, non di inerzia.
La Determinazione regionale del 15 settembre 2025 cosa stabilisce?
La Determinazione n. G11647 del 15 settembre 2025 ha disposto il disimpegno di 840.000 euro e la restituzione di 360.000 euro di anticipazione. È però importante sottolineare che quei 360.000 euro non sono andati persi: hanno finanziato rilievi e studi scientifici dell’ISPRA e aggiornamenti progettuali, oggi patrimonio prezioso per la messa in sicurezza del Santuario.
Va inoltre ricordato che il 24 marzo 2025 si è svolto un incontro ufficiale presso la Regione, alla presenza del Direttore della Direzione Lavori Pubblici, di un dirigente e di un funzionario dell’Area regionale, insieme al Sindaco e al tecnico comunale. In quell’occasione il Comune comunicò che avrebbe trasmesso il progetto e avviato le procedure per l’intervento. Tuttavia, a quanto risulta, non è stato dato seguito a tali impegni. Questo elemento è riportato nella stessa Determinazione regionale e chiarisce bene la sequenza dei fatti.
Cosa resta oggi di quel percorso?
Resta un lavoro tecnico di alto livello, tanto che i risultati sono stati pubblicati su una rivista internazionale (Eurock 2024) e hanno contribuito alla candidatura UNESCO del Santuario. E resta soprattutto il finanziamento di 18 milioni di euro, reso possibile dalle scelte fatte durante il mio mandato. Accettando le indicazioni ISPRA e classificando la parete in pericolosità R4, abbiamo ottenuto la perimetrazione IFFI e potuto accedere ai fondi tramite la banca dati RENDIS Web. Senza questo passaggio, i finanziamenti non sarebbero mai arrivati.
Perché questa precisazione?
Non per polemica, ma per rispetto. Rispetto verso i cittadini, verso i devoti della Santissima Trinità e soprattutto verso gli uffici comunali, i tecnici, gli enti scientifici e il Rettore del Santuario, Don Alberto Ponzi, che hanno lavorato insieme con serietà e dedizione. La verità dei documenti e dei protocolli dimostra che il Santuario è stato al centro di un impegno costante e condiviso.
Cosa si augura per il futuro del Santuario?
Mi auguro che si prosegua con determinazione, garantendo continuità. Le basi tecniche ci sono, i fondi ci sono: serve solo responsabilità. La sicurezza dei pellegrini e la tutela del Santuario vengono prima di tutto.