In merito alle polemiche che recentemente hanno animato il paese di Piglio, l’Amministrazione Comunale e il Sindaco Mario Felli intendono smentire con fermezza le affermazioni riportate, che risultano false e fuorvianti. Di seguito, riportiamo integralmente la nota inviata a questa redazione dal primo cittadino:
La Sagra dell’Uva di Piglio, giunta quest’anno alla sua 51ª edizione, è una manifestazione di straordinario richiamo turistico capace di attrarre ogni anno migliaia di visitatori e di rappresentare un importante volano economico per il territorio, le attività commerciali, le aziende vitivinicole e l’intera comunità.
È doveroso ricordare che:
- La Sagra è un evento identitario, profondamente legato alla tradizione del Cesanese, che ha reso Piglio una realtà di eccellenza conosciuta a livello nazionale e internazionale.
- La manifestazione è organizzata con il coinvolgimento di associazioni, volontari, Pro Loco e operatori locali che contribuiscono con impegno e passione alla sua riuscita.
- Ogni edizione viene pianificata in base a criteri di sicurezza, ordine pubblico e valorizzazione turistica, in costante raccordo con le autorità competenti.
Quanto affermato circa presunti caos, assenza di regolamentazione e disinteresse dell’Amministrazione è del tutto privo di fondamento:
- Gli stand sono autorizzati e dislocati secondo un piano condiviso, che tiene conto delle esigenze di fruibilità degli spazi e del decoro urbano.
- Le forze dell’ordine e i volontari della Protezione Civile, come ogni anno, garantiranno vigilanza e sicurezza durante le giornate della manifestazione.
- Particolare attenzione è rivolta alla pulizia del centro storico, con potenziamento del servizio di raccolta rifiuti e interventi straordinari prima, durante e dopo l’evento.
Riguardo allo stand in piazza Santa Maria, è doveroso sottolineare che è gestito da giovani del paese, che partecipano con entusiasmo e volontà, apportando contributi concreti alla vivacità dell’evento e al coinvolgimento intergenerazionale. Per questo motivo, la polemica che lo riguarda è doppiamente ingiusta:
- da un lato perché colpisce chi, pur giovanissimo, si adopera per l’evento, senza altri scopi se non quelli di contribuire alla festa, favorire senso di comunità e promuovere l’identità locale;
- dall’altro perché le accuse imputano intenzionalità, disordine o indifferenza dove non esiste alcuna dimostrazione concreta.
Le decisioni assunte circa la posizione degli stand sono state prese valutando attentamente tempi, procedure e regolamenti vigenti. Non si tratta di indifferenza, bensì di responsabilità nel garantire che l’intero evento si svolga nel rispetto dei limiti operativi e delle normative.
Tutto ciò è stato ben evidenziato dal Sindaco ai rappresentanti dei 16 firmatari della richiesta di spostamento dello stand in Piazza Santa Maria (in tutto 16) i quali, ricevuti nella sala consiliare, sono stati resi partecipi dei minimi dettagli della macchina organizzativa, incentrata, come sopra detto, nella sorveglianza e nella cura di ogni particolare per garantire la sicurezza di ogni singolo cittadino.
Ancora, nel corso della predetta riunione è stato evidenziato il comportamento tenuto dai giovani di Piglio i quali nei tre giorni di festa hanno sempre provveduto (nel corso delle ultime dieci edizioni) alla pulizia del sito ed a far trascorrere alle loro coetanee ed ai loro coetanei momenti di divertimento all’insegna del buon cibo e dell’ottimo vino “Cesanese del Piglio” senza mai creare alcun serio problema di ordine pubblico e mostrando, singolarmente, una grande maturità.
La Sagra dell’Uva non è fonte di divisione, bensì un momento di festa e orgoglio collettivo. Invitiamo pertanto tutti i cittadini a viverla con spirito di partecipazione e rispetto reciproco, ricordando che il bene comune di Piglio e la sua valorizzazione culturale devono rimanere al centro di ogni azione.
Con fermezza respingiamo ogni accusa di superficialità o indifferenza: l’Amministrazione ha sempre ascoltato i cittadini e continuerà a farlo, ma respinge con decisione ricostruzioni parziali e strumentali che nulla hanno a che fare con la realtà.