Doveva restare confinato in un paese della provincia di Perugia, ma è stato pizzicato dalla Polizia di Stato a Frosinone, proprio mentre si trovava nello stesso esercizio commerciale dove la sera precedente aveva messo a segno un furto. Un ritorno sul luogo del crimine che gli è costato caro: l’uomo è stato arrestato per violazione dell’obbligo di dimora e denunciato per furto aggravato.
L’episodio si è concluso nella serata di ieri, quando una pattuglia della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Frosinone, impegnata nel controllo del territorio, è stata inviata in via Aldo Moro in seguito a una segnalazione tanto insolita quanto provvidenziale.
I dipendenti di un esercizio commerciale avevano infatti riconosciuto tra i clienti presenti in quel momento un uomo che la sera precedente si era reso protagonista di un furto all’interno dell’attività. Il malvivente era stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza, e le immagini avevano permesso al personale di identificarlo con certezza quando si è ripresentato nel negozio.
Una leggerezza che gli è costata cara. Gli agenti della Polizia di Stato, giunti rapidamente sul posto, hanno sottoposto l’uomo ai controlli di routine. Ed è proprio durante gli accertamenti che è emerso un particolare determinante: il soggetto era sottoposto alla misura cautelare personale dell’obbligo di dimora da eseguirsi in un paese della provincia di Perugia, ben lontano dal capoluogo ciociaro.
La sua presenza a Frosinone costituiva quindi una palese violazione degli obblighi imposti dall’autorità giudiziaria, un reato che ha portato immediatamente all’arresto. Ma non è finita qui: l’uomo è stato anche deferito in stato di libertà per il furto aggravato commesso nella sera precedente, quello stesso furto che lo aveva portato sotto l’occhio delle telecamere e, infine, nelle maglie della giustizia.
L’operazione testimonia ancora una volta l’efficacia del sistema di videosorveglianza presente negli esercizi commerciali e la prontezza dei cittadini nel segnalare situazioni sospette alle forze dell’ordine. Proprio la collaborazione tra dipendenti dell’attività commerciale e Polizia di Stato ha permesso di assicurare alla giustizia un soggetto che, nonostante fosse già sottoposto a una misura restrittiva, continuava a delinquere.
L’arresto si inserisce nel più ampio contesto dei controlli che la Questura di Frosinone sta conducendo sul territorio provinciale, con particolare attenzione al rispetto delle misure cautelari e alla prevenzione dei reati predatori. Negli ultimi mesi sono stati numerosi gli interventi delle forze dell’ordine che hanno portato all’individuazione di persone inosservanti delle disposizioni dell’autorità giudiziaria.
Per l’uomo arrestato si prospettano ora conseguenze giudiziarie su più fronti: oltre a dover rispondere della violazione dell’obbligo di dimora, dovrà affrontare anche l’accusa di furto aggravato, con l’aggravante di aver agito in un esercizio commerciale. Un’incoscienza che da un semplice furto lo ha portato dritto in manette.
Assistito in udienza dall’Avv. Alberto Santigli, il Tribunale di Frosinone ha rigettato la istanza con la quale il PM chiedeva la custodia cautelare in carcere limitando la misura al solo obbligo di allontanamento dal Comune di Frosinone. “Misura che allo stato appare più che proporzionata rispetto alla entità dei fatti contestati”, spiega lo stesso legale ad anagnia.com.
“A una prima analisi – aggiunge l’Avv. Alberto Santigli – in ogni caso, sembra non apparire fondata la contestazione sollevata dalla pubblica accusa secondo la quale l’uomo fosse vincolato all’obbligo di dimora a Gubbio. Il provvedimento emesso a suo carico a norma della legge antimafia sembra infatti privato di efficacia già a partire dal mese di maggio 2025 a causa del venir meno delle esigenze di sicurezza fissate dalla normativa”.
Il coinvolgimento dello stesso nel reato di furto sarà invece oggetto di attenta analisi da parte della difesa che si è riservata termine fino al 30 dicembre giorno della prossima udienza prevista davanti al Tribunale di Frosinone.