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    Home » Sciopero generale 3 ottobre 2025: Italia paralizzata da treni, aerei e trasporti pubblici per l’attacco alla Flotilla di Gaza
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    Sciopero generale 3 ottobre 2025: Italia paralizzata da treni, aerei e trasporti pubblici per l’attacco alla Flotilla di Gaza

    Usb e Cgil fermano il Paese dopo l'aggressione della marina israeliana ai volontari italiani: 24 ore di mobilitazione con fasce di garanzia. Salvini valuta la precettazione
    2 Ottobre 20255 Mins Read
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    ROMA – Una giornata da bollino nero per la mobilità italiana. Venerdì 3 ottobre 2025 l’Italia si prepara a una paralisi dei trasporti senza precedenti, con la sovrapposizione di due agitazioni sindacali che metteranno a dura prova la pazienza di pendolari e viaggiatori. A intrecciarsi sono lo sciopero nazionale dei treni e quello generale indetto da Usb e Cgil, proclamato in seguito al drammatico contatto avvenuto in acque internazionali tra la marina israeliana e le imbarcazioni della Sumud Flotilla, che trasportavano aiuti umanitari destinati a Gaza.

    La mobilitazione coinvolge praticamente tutti i settori dei trasporti e tocca anche sanità, scuola e altri servizi essenziali. La Cgil ha diffuso un comunicato dettagliato per spiegare settori coinvolti, fasce di garanzia e orari della protesta, mentre il clima politico si surriscalda con il ministro Matteo Salvini che non esclude la precettazione.

    Trasporti pubblici e ferrovie: come muoversi durante lo sciopero

    Il trasporto pubblico locale – autobus, tram e metropolitane – si fermerà per 24 ore, rispettando le fasce di garanzia stabilite a livello locale. Chi deve spostarsi nelle grandi città dovrà armarsi di pazienza e cercare soluzioni alternative, soprattutto fuori dagli orari protetti.

    Sul fronte ferroviario, la situazione si fa ancora più complessa. Il personale addetto alla circolazione dei treni incrocerà le braccia dalle 21.01 del 2 ottobre fino alle 20.59 del 3 ottobre. Saranno garantiti i treni a lunga percorrenza secondo gli accordi con le aziende, mentre per il trasporto regionale i servizi essenziali saranno assicurati nelle fasce orarie 6-9 e dalle 18 alle 21 di venerdì 3 ottobre. Una protesta che si salda con uno sciopero di un sindacato di base già annunciato nei giorni scorsi, amplificando il disagio.

    Anche i taxi non saranno disponibili: l’astensione della prestazione è prevista dalle 00.01 alle 24 dell’intera giornata.

    Aerei, porti e autostrade: nessuno escluso dalla mobilitazione

    Il trasporto aereo si ferma da mezzanotte e un minuto alle 24, nel rispetto delle fasce di garanzia dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. Lo sciopero coinvolge il personale di volo delle compagnie, il personale di terra degli aeroporti e i controllori di volo, tutti fermi se non espressamente comandati in servizio per i voli garantiti.

    Nei porti, i lavoratori si asterranno dal lavoro per un’intera prestazione giornaliera, garantendo solo i servizi minimi indispensabili. Nel trasporto marittimo sono previsti ritardi di 24 ore alla partenza delle navi, ad esclusione di linee e servizi essenziali.

    Gli addetti alla viabilità di autostrade e Anas scioperano dalle 00.01 alle 24, assicurando comunque i servizi minimi funzionali alla sicurezza della circolazione stradale. Stop anche per trasporto merci e logistica, con garanzie solo per i beni e prodotti essenziali, e per categorie come guardie ai fuochi, appalti ferroviari, autonoleggio con e senza conducente, impianti a fune e trasporti funebri.

    Sanità e scuola: servizi a rischio

    Lo sciopero tocca anche settori delicati come la sanità, dove la mobilitazione è articolata dall’inizio del primo turno del 3 ottobre fino alla fine dell’ultimo turno della giornata. Per il personale scolastico, la protesta riguarda l’intera giornata. La Cgil precisa che, secondo l’accordo del 2 ottobre 2020, i dirigenti scolastici possono adottare misure organizzative per garantire il servizio, ma se l’adesione dovesse essere massiccia, rendendo impossibile l’erogazione del servizio, le scuole potrebbero essere chiuse.

    Le ragioni della protesta: “Un attentato ai lavoratori italiani”

    Cosa ha scatenato una mobilitazione così ampia? L’episodio che ha fatto traboccare il vaso è l’aggressione armata del 1° ottobre 2025 contro le navi civili della Flotilla che trasportavano cittadini italiani impegnati in una missione umanitaria per Gaza.

    “L’aggressione armata rappresenta un fatto di gravità estrema: un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza dei lavoratori e dei volontari imbarcati”, si legge nella nota del sindacato. “Non è soltanto un crimine contro persone inermi. È un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso”. La Cgil sottolinea come Israele, pur avendo sottoscritto le norme internazionali che salvaguardano la pace, le abbia violate mettendo a rischio cittadini italiani, aggredendo così l’ordine costituzionale del nostro Paese e la sicurezza dei suoi lavoratori. I volontari della Flotilla, infatti, sono considerati lavoratori a tutti gli effetti: molti di loro sono in aspettativa non retribuita, ma la sospensione temporanea della retribuzione non cambia la loro condizione giuridica.

    Salvini e la minaccia di precettazione

    Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha fatto sapere che valuterà la precettazione dello sciopero. “Se la Commissione di garanzia dirà che lo sciopero è legittimo ne prenderemo atto, ma se dirà che non è legittimo – ha sottolineato – se qualcuno bloccherà le strade, le ferrovie e i trasporti, ne pagherà penalmente le conseguenze”.

    Questa mattina il ministro ha effettuato un sopralluogo alla sala operativa di Rfi per verificare in tempo reale la situazione del traffico ferroviario, alla luce delle iniziative annunciate da alcune realtà “proPal“. Una mossa che testimonia l’attenzione del governo su una giornata che si preannuncia incandescente, sia sul piano della mobilità che su quello politico.

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