Supino – Le porte del carcere si sono chiuse per un giovane di 29 anni, accusato di aver trasformato la vita di un pensionato del posto in un incubo fatto di minacce, violenze e richieste sempre più pressanti di denaro. I Carabinieri della Stazione di Supino hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica di Frosinone, nei confronti del giovane italiano gravemente indiziato del reato di estorsione continuata e aggravata.
La vicenda emerge da una denuncia presentata circa quindici giorni fa ai militari dell’Arma da un anziano residente a Supino, ormai esausto dopo mesi di soprusi e prevaricazioni. L’uomo, che aveva sperato inutilmente in un cambiamento, ha deciso di rompere il silenzio quando la situazione è precipitata: costretto a consegnare la propria carta bancomat, si è visto sottrarre l’intero importo della sua prima pensione. Un colpo che ha segnato il punto di non ritorno.
Nel suo racconto ai Carabinieri, la vittima ha descritto un clima di terrore quotidiano: minacce di morte, percosse, la sensazione di essere in trappola. In una circostanza particolarmente inquietante, l’aggressore gli aveva puntato contro un cacciavite, lasciandolo paralizzato dalla paura. Come se non bastasse, l’anziano ha riferito di un’irruzione notturna nella sua abitazione: il 29enne si era introdotto in casa sua, pretendendo le chiavi dell’autovettura quando il denaro disponibile era ormai esaurito. Il risultato? Un uomo ridotto sul lastrico, schiacciato dai debiti e senza più alcuna risorsa.
Le indagini condotte dai Carabinieri di Supino, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Frosinone, hanno permesso di ricostruire con precisione l’escalation criminosa. Gli investigatori hanno verificato i movimenti bancari della vittima, individuato gli esercizi commerciali dove l’indagato aveva speso il denaro estorto, effettuato sopralluoghi mirati e acquisito filmati di videosorveglianza. Inoltre, sono stati ascoltati diversi testimoni, le cui dichiarazioni hanno contribuito a delineare un quadro indiziario grave e concordante.
L’atteggiamento sempre più aggressivo del giovane, le richieste di denaro sempre più gravose e la sua evidente determinazione a proseguire nella condotta delittuosa hanno convinto l’autorità giudiziaria a disporre la misura cautelare più severa. Per il 29enne, ora, si prospetta un lungo periodo dietro le sbarre, mentre la vittima può finalmente tirare un sospiro di sollievo dopo mesi di angoscia.