Da circa un mese uno dei due ambulatori di chirurgia dell’ex ospedale di Anagni, quello che eroga anche il servizio di ecodoppler dei vasi sanguigni, ha sospeso completamente le attività. Questa improvvisa interruzione sta creando disagi sempre più gravi per numerosi pazienti, che si trovano senza un punto di riferimento per prestazioni sanitarie importanti, con conseguenti ritardi nelle diagnosi e lunghe attese per le visite.
Al momento non sono state fornite spiegazioni ufficiali sulle ragioni della sospensione del servizio, che rimangono dunque avvolte nel più totale riserbo. Né l’azienda sanitaria né la direzione della struttura hanno chiarito le cause dell’interruzione, alimentando così preoccupazione e incertezza tra gli utenti e gli operatori sanitari.
Resta il fatto che tale mancanza al momento e sta pesando come un macigno sull’organizzazione sanitaria locale e, soprattutto, sulla salute di chi ha bisogno di cure e controlli programmati.
Ma i disagi non si limitano alla sola chirurgia ambulatoriale. Parallelamente, come detto, anche l’ecodoppler – esame diagnostico fondamentale per valutare lo stato dei vasi sanguigni e prevenire patologie cardiovascolari – è fermo. Una battuta d’arresto che sta generando un effetto domino: liste d’attesa che si allungano, appuntamenti che saltano, pazienti costretti a cercare alternative fuori dal territorio.
Le ripercussioni si fanno sentire soprattutto tra chi necessita di visite specialistiche urgenti o di controlli periodici già programmati da tempo. Molti utenti dell’ex ospedale si trovano ora a dover riorganizzare i propri percorsi di cura, con tutti i disagi logistici ed economici che ne conseguono.
La comunità locale attende risposte concrete dalle autorità sanitarie competenti, nella speranza che la situazione possa risolversi nel più breve tempo possibile e che vengano ripristinati i servizi essenziali per garantire il diritto alla salute dei cittadini.