di Giorgio Stirpe
E’ arrivata alla settima giornata la prima sconfitta del Frosinone. Sul campo del Venezia la squadra canarina non è riuscita a mettere la stessa intensità delle precedenti uscite di campionato. Non è facile, alla terza partita disputata in una settimana, mantenere il vigore e il furore agonistico ai livelli di sempre. Con il senno di poi, forse, Alvini avrebbe potuto cambiare qualcosa in più nella formazione iniziale. In ogni caso, quello in laguna, è un ko non può mettere in discussione quanto di buono fatto in questo primo scorcio di stagione.
Un solo cambio, come detto, per mister Alvini costretto, rispetto alla gara contro il Cesena, a fare a meno di Kvernadze, appiedato dal giudice sportivo. Il georgiano è stato sostituito da Masciangelo sull’out di sinistra.
Invariato il restante schieramento con la difesa composta da Monterisi e Calvani centrali, A. Oyono e Bracaglia sugli esterni, davanti al portiere Palmisani; i due mediani Calò e Koutsoupias, assieme a Kone con compiti anche di avanzare sulla trequarti; Ghedjemis a sostegno di Raimondo riferimento centrale.
La partita si è messa subito in salita e, per la prima volta dall’inizio della stagione, i giallazzurri si sono ritrovati sotto nel punteggio. E’ accaduto al 3’ per mano di Compagnon che ha finalizzato una bella manovra innescata da Yeboah.
E’ stata l’occasione, per Alvini, di vedere la reazione dei suoi ragazzi a qualcosa che non era mai accaduto prima, ritrovarsi cioè sotto nel punteggio in campionato.
Era successo solo nella gara di Coppa Italia di Cagliari, dove la replica era stata rabbiosa e veemente, cosa che a Venezia non è accaduto, anzi. I giallazzurri hanno fatto fatica a rimettersi in riga e in alcuni tratti sono apparsi spaesati.
La fotografia del momento è l’episodio accaduto al 12’, la leggerezza commessa del portiere Palmisani, al suo primo errore stagionale, che ha regalato al Venezia un calcio di rigore, un dono che Yeboah ha saputo scartare, nonostante il tentativo disperato del numero uno ciociaro di metterci una pezza.
In generale è stato un primo tempo al di sotto degli standard ai quali la squadra di Alvini ci aveva abituati, ma va dato merito anche ad un avversario come i lagunari che, non dimentichiamo, arrivano da una retrocessione dalla Serie A e, di diritto, sono annoverati tra coloro che puntano al ritorno nella massima serie. L’organico messo a disposizione dell’allenatore Giovanni Stroppa, è effettivamente da posizioni molto alte della classifica.
L’inizio di secondo tempo ha ricalcato quanto visto nella prima frazione: il Frosinone si è mostrato ancora troppo nervoso e poco lucido nella costruzione della manovra. Gli avversari hanno approfittato delle incertezze colpendo ancora al 53’ con Casas che, di fatto, ha chiuso tutti i conti.
Con gli ingressi di Zilli e Vergani, l’allenatore del Frosinone ha provato anche a giocare con due attaccanti in contemporanea nel tentativo di dare maggiore forza al reparto avanzato ciociaro.
Esordio in campionato anche per Raychev, per lui l’emozione di qualche minuto. Il ragazzo avrà sicuramente modo di misurare le proprie qualità più avanti.
LE PAROLE DI MISTER MASSIMILIANO ALVINI
Non fa drammi l’allenatore del Frosinone al termine della partita del Penzo: “Sconfitta meritata la nostra ma il punteggio è troppo ampio. La partita che abbiamo sviluppato è stata per alcuni tratti buona, ma abbiamo concesso qualche errore pagandoli a caro prezzo. Le occasioni ci sono state, potevano riaprire la partita, non ci siamo riusciti. Non la vedo così negativa la prestazione di oggi. Le scelte fatte sono state in linea di massima dettate anche dal momento e la situazione che avevamo. Ho visto un Frosinone con la testa giusta contro una squadra forte. Andiamo avanti, lavoriamo cercando di migliorare i nostri limiti”.