La 51ª Sagra dell’Uva di Piglio si è aperta quest’anno all’insegna di una collaborazione virtuosa che ha visto protagonisti assoluti i giovani studenti del territorio. Un’alleanza educativa e culturale tra l’Istituto Comprensivo di Piglio, guidato dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Sabrina Morrea, e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Piglio ha dato vita a un’espertura didattica coinvolgente che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, valorizzando il patrimonio locale attraverso gli occhi e la creatività delle nuove generazioni.
L’apertura della manifestazione è stata affidata interamente agli alunni dell’Istituto Comprensivo, con il coinvolgimento attivo dei tre ordini di scuola: dalla scuola dell’infanzia alla primaria, fino alla secondaria di primo grado. Un momento simbolico che ha sottolineato quanto sia importante investire sui giovani come custodi e rinnovatori delle tradizioni popolari.
L’iniziativa si inserisce perfettamente nel progetto d’Istituto denominato “Radici nel Territorio: conoscere, rispettare, appartenere”, un percorso educativo che punta a rafforzare il legame tra scuola e comunità locale, stimolando negli studenti il senso di appartenenza e la partecipazione attiva alla vita del proprio paese. Un approccio pedagogico che va oltre i confini dell’aula, trasformando il territorio in un grande laboratorio a cielo aperto dove sviluppare creatività, espressione artistica e competenze trasversali.
Le attività realizzate dai ragazzi hanno saputo sorprendere per originalità e qualità. La scuola dell’infanzia si è dedicata a un laboratorio pittorico che ha dato vita a coloratissimi grappoli d’uva utilizzati per allestire scenograficamente Viale Umberto I, trasformando la strada principale del paese in una galleria d’arte a tema enologico che ha accolto visitatori e turisti con un’esplosione di colori.
Gli alunni della scuola primaria hanno invece regalato emozioni attraverso una performance canora di canti popolari, recuperando melodie della tradizione locale. Ma il momento più coinvolgente è stato sicuramente il ripristino del Saltarello, l’antica danza popolare ciociara, realizzato grazie al prezioso supporto di esperti esterni che hanno trasmesso ai bambini i passi e il ritmo di questa tradizione coreutica in via di estinzione.
La scuola secondaria ha dimostrato come le nuove tecnologie possano diventare strumento di valorizzazione culturale, realizzando un suggestivo video animato sulle fasi della vendemmia arricchito da una raccolta di detti popolari legati al mondo contadino e vitivinicolo. Il cortometraggio è stato proiettato in notturna sulle antiche pareti del Castello Basso, creando un’atmosfera magica che ha unito passato e presente in un dialogo visivo di grande impatto emotivo.
L’esperienza rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra scuola, territorio e istituzioni, dimostrando come la collaborazione tra famiglie e Amministrazione Comunale possa generare progetti di alto valore educativo e culturale. Un modello replicabile che favorisce la trasmissione delle tradizioni locali alle nuove generazioni, permettendo loro non solo di conoscerle, ma di rielaborarle attraverso linguaggi contemporanei.
La prof.ssa Sabrina Morrea e l’Assessorato alla Cultura hanno dimostrato che investire sui giovani significa investire sul futuro del territorio, creando cittadini consapevoli delle proprie radici e capaci di rinnovare il patrimonio culturale con creatività e passione. Un insegnamento che va ben oltre le aule scolastiche e che si traduce in crescita collettiva e identità condivisa.
La Sagra dell’Uva si conferma così non solo momento di festa e celebrazione enogastronomica, ma anche occasione di riflessione educativa e partecipazione comunitaria, dove ogni generazione contribuisce a scrivere una pagina della storia di Piglio.