La gestione della Biblioteca Comunale e del Museo Archeologico di Anagni torna al centro del dibattito politico. Anche questa volta a sollevare la questione è la coalizione civica LiberAnagni, che attraverso un comunicato stampa risponde alle dichiarazioni dell’assessore competente, accusando l’Amministrazione comunale di preferire la polemica al confronto costruttivo.
“Esprimiamo rammarico per una risposta che elude il merito delle questioni”, si legge nel documento diffuso da LiberAnagni. Le domande poste dalla coalizione nascono infatti dalle segnalazioni di cittadini, studenti e famiglie, ai quali l’Amministrazione dovrebbe dare risposte concrete prima ancora che alle forze politiche di opposizione.
Il gruppo civico sottolinea come il proprio comunicato originario si limitasse a porre domande legittime, senza alcuna volontà polemica, basandosi su atti ufficiali e segnalazioni di disservizi. “Invece di cogliere l’occasione per un dialogo trasparente”, prosegue la nota, “è stato proprio l’Assessore a scegliere la via della polemica, concentrandosi sulla difesa di un organico che nessuno ha attaccato”.
Un passaggio che non sfugge alla coalizione è l’assenza di qualsiasi riferimento all’idea di indire bandi di concorso pubblici per il futuro, strumento che LiberAnagni considera fondamentale per garantire trasparenza e pari opportunità nell’accesso agli incarichi pubblici.
Sulla questione del Museo Archeologico, la coalizione aveva inizialmente preferito il silenzio per rispetto verso la nuova Direttrice, la dottoressa Cerqua, alla quale vengono rivolti gli auguri di buon lavoro. Tuttavia, dal momento che è stato lo stesso assessore a sollevare l’argomento, LiberAnagni ritiene doveroso fare chiarezza.
“È difficile celebrare come un risultato un’assunzione part-time a tempo determinato di soli sei mesi”, afferma il comunicato, “arrivata dopo anni dall’istituzione del Museo e senza una rotta tracciata per il futuro”. A rendere ancora più critica la situazione è il fatto che, secondo quanto specificato nella delibera comunale, questa assunzione nasce dalla necessità di “scongiurare la chiusura del Museo Archeologico di Anagni“.
Per LiberAnagni si tratta quindi di una misura emergenziale piuttosto che di una scelta strategica, un’operazione volta a tamponare una criticità evidente piuttosto che a costruire una visione di lungo periodo. E anche in questo caso, sottolinea la coalizione, si è evitato di ricorrere a un bando di concorso pubblico per una figura direttiva stabile.
La conclusione del comunicato è netta: “Emerge chiaramente, sia per la Biblioteca che per il Museo, una gestione basata sull’emergenza e sull’improvvisazione, che rifugge da una programmazione strutturale basata su strumenti limpidi come i bandi di concorso“.
Il messaggio finale è rivolto direttamente all’Amministrazione: “Non capiamo cosa ci sia da applaudire: la cultura ad Anagni merita di più”. Una provocazione che lascia intendere come il tema della gestione dei servizi culturali cittadini sarà destinato a rimanere al centro del confronto politico nei prossimi mesi.