Si chiude con un’archiviazione definitiva una vicenda che aveva gettato un’ombra su una serata di calcio allo Stadio Benito Stirpe di Frosinone. Il GIP presso il Tribunale di Frosinone ha infatti disposto l’archiviazione, con le formule “il fatto non sussiste” per quanto riguarda le presunte molestie sessuali e “non penalmente rilevanti” per le altre condotte contestate, della denuncia-querela presentata da un’hostess dell’Area Hospitality dello stadio frusinate.
La giovane, impegnata nell’accoglienza dei clienti vip durante l’incontro di calcio Frosinone-Pisa dello scorso anno, aveva sporto denuncia il 27 ottobre 2024 presso la Squadra Mobile di Frosinone, riferendo di aver subito apprezzamenti e attenzioni “particolari” da parte di un professionista 80enne del capoluogo, presente allo stadio per ragioni professionali.
Secondo la ricostruzione contenuta nella denuncia, le condotte contestate sarebbero avvenute all’interno di un ascensore, in presenza di altre persone, mentre la giovane era intenta ad accompagnare i clienti vip nelle aree ristoro dello stadio. Un episodio che, stando alla versione dell’hostess, l’aveva messa a disagio al punto da indurla a rivolgersi alle autorità.
Il professionista coinvolto, tuttavia, ha sempre respinto con fermezza ogni addebito. Assistito dall’Avvocato Giampiero Vellucci, ha fornito sin da subito una versione dei fatti completamente diversa, sostenendo di non aver rivolto alcun apprezzamento alla giovane e di non aver avuto alcun contatto fisico con lei. Secondo la difesa, il professionista si sarebbe limitato a dare alcuni consigli professionali all’hostess, nell’ottica di un più efficiente e ottimale svolgimento delle sue mansioni lavorative.
In particolare, l’80enne avrebbe indicato alla giovane la postazione di un noto imprenditore frusinate, verso la quale avrebbe dovuto dirigersi per consegnare tartine e champagne. Un gesto che, nelle intenzioni del professionista, era dettato esclusivamente da spirito collaborativo e dalla volontà di agevolare il servizio, non certo da intenti molesti. A supporto di questa tesi, la presenza nell’ascensore di altre personalità che avrebbero potuto testimoniare l’assenza di comportamenti inappropriati.
La decisione del GIP ha posto fine a quella che il professionista ha definito senza mezzi termini “un incubo”. “Mai mi sarei permesso di importunare una giovane che poteva essere mia nipote”, ha dichiarato con evidente sollievo, “e soprattutto in un ambiente pubblico come lo stadio, peraltro nello svolgimento della mia attività professionale“.
Il professionista ha voluto ringraziare pubblicamente la Magistratura frusinate “per l’obiettività e la serenità con cui hanno valutato la vicenda”, sottolineando come l’archiviazione rappresenti non solo la fine di un procedimento giudiziario, ma anche il riconoscimento della propria correttezza di condotta.
La vicenda si inserisce in un contesto sociale sempre più attento e sensibile al tema delle molestie, dove però emerge anche la necessità di un equilibrio nella valutazione dei fatti, affinché denunce legittime non si mescolino con possibili incomprensioni o interpretazioni errate di comportamenti che, pur potendo risultare inopportuni o mal percepiti, non integrano reati.
L’archiviazione disposta dal Tribunale di Frosinone chiude dunque un capitolo delicato, restituendo serenità al professionista coinvolto e confermando l’importanza di un’analisi attenta e circostanziata delle dinamiche relazionali, soprattutto in contesti pubblici e professionali come quello di uno stadio di calcio durante una partita.