Una collezione di carte Pokemon del valore di 24mila euro finita nelle mani sbagliate, un collezionista derubato con l’inganno e due presunti truffatori smascherati grazie a un’indagine che ha attraversato mezza Italia. È questa la storia di una truffa consumata in provincia di Frosinone che ha visto protagonisti due trentenni del Veneto, ora denunciati dalla Polizia di Stato.
La vicenda ha inizio a fine settembre, quando un collezionista residente in provincia di Roma si presenta presso gli uffici della Questura di Frosinone per denunciare un raggiro subito sul territorio ciociaro. L’uomo racconta agli investigatori di essersi recato a un appuntamento con due acquirenti interessati alla sua preziosa collezione di carte Pokemon, un tesoro per gli appassionati del genere che negli ultimi anni ha visto lievitare il proprio valore sul mercato.
L’incontro, apparentemente promettente, si trasforma però in un incubo. I due presunti acquirenti, con artifizi e raggiri ben orchestrati, riescono a farsi consegnare le numerose scatole contenenti l’intera collezione. Il colpo di scena arriva quando, con la scusa di doversi recare presso una ricevitoria per effettuare il pagamento, i due caricano tutto in auto e si dileguano facendo perdere le proprie tracce, lasciando la vittima a mani vuote.
Scatta immediatamente l’indagine della Questura di Frosinone, che si avvale di un elemento fondamentale per risolvere casi come questi: la collaborazione istituzionale tra forze dell’ordine. Gli investigatori avviano una serie di accertamenti che portano a individuare i presunti autori della truffa: due trentenni residenti nel Padovano, operanti nel settore delle giostre itineranti.
La svolta arriva quando la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone, acquisite tutte le evidenze raccolte dagli inquirenti, emette un decreto di perquisizione nei confronti dei due sospettati. L’attività viene delegata ai Carabinieri di Padova, che entrano in azione coordinandosi con i colleghi ciociari.
Le operazioni di perquisizione presso l’abitazione dei due indagati si rivelano decisive. I Militari dell’Arma rinvengono e sequestrano l’intera collezione sottratta al legittimo proprietario, confermando i sospetti degli investigatori. Un bottino dal valore considerevole, che testimonia come il mondo del collezionismo di carte Pokemon rappresenti ormai un mercato florido e, purtroppo, anche appetibile per i malintenzionati.
La storia si conclude con un lieto fine per la vittima: la collezione viene restituita al proprietario, mentre i due trentenni dovranno ora rispondere del reato di truffa davanti all’autorità giudiziaria. Un’operazione che dimostra ancora una volta l’efficacia della sinergia tra le diverse forze di Polizia sul territorio nazionale e l’importanza di denunciare tempestivamente episodi di questo tipo.