Il futuro della viticoltura laziale si è dato appuntamento a Velletri. Venerdì 10 ottobre 2025, l’Azienda Dimostrativa Sperimentale Arsial di Via Cantina Sperimentale 1 ha ospitato “Il Lazio del vino che verrà – Ricerca, territorio, innovazione”, una giornata interamente dedicata a raccontare come la regione stia costruendo un modello vitivinicolo all’avanguardia, dove sostenibilità e qualità non sono più slogan ma pratica quotidiana.
L’evento, promosso da Regione Lazio e Arsial, ha riunito esperti, enologi, rappresentanti istituzionali e produttori del territorio in un confronto aperto sulle sfide della viticoltura contemporanea: dai cambiamenti climatici all’innovazione tecnologica, dalla valorizzazione dei vitigni autoctoni alla formazione delle nuove generazioni.
I numeri parlano chiaro: negli ultimi due anni Arsial ha avviato 19 progetti sperimentali, con oltre 50 varietà di vite in studio tra autoctone e resistenti, e collaborazioni attive con quattro università e centri di ricerca, tra cui CREA, CNR, Università della Tuscia e Tor Vergata. Un impegno che sta trasformando l’Azienda Sperimentale di Velletri in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove la ricerca scientifica diventa strumento concreto per le imprese del territorio.

La giornata si è aperta alle ore 17:00 con una Masterclass di degustazione, un percorso sensoriale attraverso i vini sperimentali nati dai progetti di ricerca dell’azienda. In degustazione, etichette ottenute da vitigni autoctoni come Reale Bianca, Pampanaro, Maturano Nero e Uva Giulia, affiancate a produzioni da vitigni resistenti quali Soreli e Merlot Kanthus. Vini che raccontano una storia nuova: quella di una viticoltura capace di unire innovazione e identità territoriale, producendo bottiglie di alta qualità con un impatto ambientale ridotto.

Alle ore 18:30 il programma è proseguito con il convegno, moderato dal giornalista RAI Rocco Tolfa, che ha visto confrontarsi alcuni dei protagonisti del settore vitivinicolo nazionale e regionale. Tra gli interventi, quello di Massimiliano Raffa, Presidente Arsial, di Giancarlo Righini, Assessore all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare della Regione Lazio, e di Andrea Rocchi, Presidente CREA, collegato in videomessaggio. Hanno partecipato anche Pier Paolo Chiasso, Direttore di Chiasso Cotarella Consulenze, e i consulenti enologi Vincenzo Mercurio e Angelo Giovannini.
“L’agricoltura del Lazio sta vivendo una fase di profondo rinnovamento”, ha dichiarato l’Assessore Righini. “La viticoltura è uno dei comparti più rappresentativi della nostra identità territoriale e culturale, e investire in ricerca e innovazione significa proteggerne il futuro. Con Arsial stiamo costruendo un modello di sviluppo sostenibile che valorizza i vitigni autoctoni, sostiene le imprese del territorio e guarda con attenzione ai cambiamenti climatici”.
L’Azienda di Velletri, ha proseguito l’Assessore, “è un esempio virtuoso di come la sperimentazione possa tradursi in opportunità concrete per la filiera: qui si sviluppano soluzioni che rendono la nostra viticoltura più resiliente, competitiva e attenta all’ambiente. La Regione continuerà a sostenere con determinazione queste iniziative, consapevole che il vino del Lazio è sempre più sinonimo di qualità, innovazione e radicamento nel territorio”.

Dal canto suo, Massimiliano Raffa ha sottolineato come l’appuntamento di Velletri rappresenti “la sintesi del lavoro che Arsial sta portando avanti per sostenere la filiera vitivinicola del Lazio. Traduciamo la conoscenza scientifica in strumenti concreti per le imprese, accompagnandole nella transizione verso modelli produttivi sostenibili”.
I dati del comparto testimoniano la vitalità del settore: la viticoltura laziale conta 18.000 ettari vitati, circa 450 cantine attive e un valore economico del vino a denominazione che supera i 60 milioni di euro. Numeri che dimostrano la forza di un sistema sempre più orientato alla qualità e alla valorizzazione delle produzioni di eccellenza.

“L’obiettivo è potenziare ulteriormente le attività di ricerca, facendo dell’Azienda Sperimentale un vero hub regionale della conoscenza, dove si integrano ricerca, formazione e innovazione”, ha aggiunto Raffa. “Vogliamo che diventi un luogo di incontro per studenti, tecnici ed enologi, capace di generare competenze e trasferire valore alle imprese. Per questo abbiamo invitato numerosi enologi delle aziende laziali e coinvolto professionisti provenienti da altre regioni, per favorire un confronto aperto e costruttivo”.
A chiudere la giornata, alle ore 19:30, un Business Dinner dedicato ai prodotti tipici del Lazio e ai vini dei consorzi regionali, momento conviviale che ha favorito il dialogo tra istituzioni, produttori e operatori del settore. Un’occasione informale ma preziosa per consolidare reti e costruire sinergie.

















Il Lazio del vino non è più una promessa, è una realtà che cresce a ritmi importanti: numeri a due cifre, ricerca, sperimentazione, qualità produttiva. L’evento di Velletri ha dimostrato che quando ricerca scientifica, impresa e istituzioni lavorano insieme, il risultato è un territorio più forte, più consapevole e pronto ad affrontare le sfide del futuro senza perdere la propria identità.




