LATINA – Due pesi e due misure. È questa l’accusa che la UILTuCS di Latina muove al Gruppo Orizzonte, dopo aver scoperto una disparità di trattamento che solleva interrogativi sulla gestione del personale all’interno della stessa azienda. Mentre negli uffici direzionali di una società del gruppo viene applicato il contratto nazionale di lavoro del commercio, ai circa 600 lavoratori dei punti vendita continua a essere imposto quello che il sindacato definisce senza mezzi termini un “contratto pirata”.
La vicenda è emersa in tutta la sua gravità nelle ultime settimane, quando la UILTuCS ha accertato l’esistenza di due trattamenti contrattuali differenti all’interno dello stesso gruppo imprenditoriale. Una discriminazione che pesa come un macigno sulle buste paga dei dipendenti: secondo Gianfranco Cartisano, segretario della UILTuCS Latina, ogni lavoratore dei punti vendita perde circa 7000 euro all’anno rispetto a chi svolge mansioni equivalenti con il contratto nazionale corretto.
Ma non è solo una questione di soldi. Per raggiungere uno stipendio equo, i lavoratori di Orizzonte sono costretti a lavorare circa 10 ore in più a settimana rispetto ai colleghi di altre aziende del settore commerciale che svolgono le stesse mansioni. Una disparità che si traduce in ritmi e carichi di lavoro quotidiani insostenibili nei punti vendita a marchio Orizzonte.
La situazione si è ulteriormente aggravata dopo l’intervento degli Ispettori del Lavoro. Invece di regolarizzare le posizioni contrattuali come richiesto, la proprietà ha avviato quella che il sindacato descrive come una vera e propria campagna di persecuzione nei confronti dei lavoratori iscritti alla UILTuCS che hanno osato rivendicare i propri diritti.
Un’estate di tensioni ha investito il negozio Orizzonte di Via Isonzo a Latina, dove sono fioccate contestazioni disciplinari ai dipendenti che avevano partecipato alle manifestazioni sindacali. In questi giorni, la stessa dinamica si sta ripetendo nel punto vendita di Terracina, sempre e solo nei confronti di chi ha chiesto l’intervento del sindacato per ottenere condizioni lavorative migliori.
Il paradosso raggiunge il suo apice quando, secondo quanto denunciato dalla UILTuCS, l’azienda arriva a contestare ai lavoratori che le sanzioni applicate dall’Ispettorato del Lavoro sarebbero anche colpa loro, in quanto iscritti al sindacato. Una strategia che il segretario Cartisano definisce “incredibile”: attaccare i dipendenti per negligenze riscontrate dall’ente ispettivo nei confronti del gruppo stesso.
Le vessazioni e le discriminazioni seguono un copione ormai collaudato. Ogni volta che vengono consegnate lettere di richiamo, i rappresentanti aziendali concluderebbero la discussione con un invito neanche troppo velato: abbandonare la UILTuCS Latina. Questo, denuncia il sindacato, è il vero obiettivo del Gruppo Orizzonte: allontanare i lavoratori dall’organizzazione che rivendica il contratto nazionale giusto, più salario per i dipendenti e meno profitto per l’azienda.
La UILTuCS ha formalizzato una denuncia presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Viale Nervi a Latina, dopo il mancato accordo e la totale indisponibilità da parte di Orizzonte ad accogliere le proposte dei lavoratori, che includevano anche un piano di rientro graduale per sanare le anomalie contrattuali. Una disponibilità al dialogo che il sindacato dichiara ancora aperta presso l’ente ispettivo.
Nel frattempo, l’azienda spingerebbe per far sottoscrivere ai dipendenti delle conciliazioni che sanerebbero tutte le irregolarità contrattuali pregresse. Ma anche su questo fronte la UILTuCS ha le idee chiare: “Se per il gruppo è tutto regolare, perché continuare a perseguitare i lavoratori affinché firmino un verbale di conciliazione?” La domanda è retorica e il sindacato annuncia che sta predisponendo ricorsi al Giudice del Lavoro per attività antisindacali ai sensi dell’articolo 28.
La scoperta più clamorosa riguarda proprio il doppio standard contrattuale. In una società del gruppo, quella che gestisce gli uffici direzionali, viene regolarmente applicato il contratto nazionale del commercio, quello che garantisce la quattordicesima mensilità e tutti gli istituti contrattuali di cui i lavoratori dei punti vendita sono attualmente privati. La domanda dei dipendenti è disarmante nella sua semplicità: “Perché a noi viene applicato il contratto pirata?”
“È umiliante”, dichiara Gianfranco Cartisano, “che all’interno dello stesso gruppo ci siano lavoratori ai quali viene applicato il contratto nazionale che rivendichiamo da mesi e altri considerati di serie B, con un contratto alla fame. L’unico obiettivo del Gruppo Orizzonte è il massimo profitto possibile: lavorare con meno personale, caricando molte ore in più sulla forza lavoro presente, senza assumere altro personale.”
I lavoratori e le lavoratrici di Orizzonte chiedono semplicemente di trasformare il “lavoro povero” in un lavoro dignitoso, di avere accesso agli stessi diritti contrattuali riconosciuti ad altri dipendenti dello stesso gruppo. La UILTuCS Latina annuncia che continuerà la battaglia: “C’è un attacco chiaro a quei lavoratori che vogliono il cambiamento. Non ci fermeremo finché non verrà ripristinato il giusto salario attraverso il contratto nazionale, come applicato nel resto del settore e in una parte dello stesso gruppo.”