Un tassello fondamentale del patrimonio archeologico mondiale torna finalmente a disposizione del pubblico nella sua interezza. Martedì 21 ottobre 2025, alle ore 11.30, a Villa Adriana di Tivoli verrà inaugurato il nuovo percorso espositivo dei Mouseia – Musei del Canopo, un’apertura che segna un momento storico per la fruizione di uno dei complessi monumentali più affascinanti dell’antichità romana.
L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – Villae presenta al pubblico un ampliamento significativo dell’offerta culturale del sito UNESCO: finora, infatti, i visitatori potevano accedere soltanto al piano superiore del complesso museale, mentre rimaneva preclusa la visita al piano inferiore, dove si conserva una parte rilevante della statuaria rinvenuta nel celebre Canopo. Con questa riapertura, l’intero contesto monumentale viene valorizzato, restituendo alla fruizione opere di straordinario valore storico e artistico.
Il progetto di allestimento, caratterizzato da un’elegante essenzialità, è stato pensato per esaltare le qualità estetiche delle opere e renderle accessibili a tutti i pubblici, senza barriere di alcun tipo. Otto sale in sequenza ospitano i reperti più significativi emersi dagli scavi archeologici condotti nel corso dei secoli nella Villa imperiale. Tra i capolavori esposti spiccano, provenienti dall’area del Canopo, le celebri Cariatidi, alcuni ritratti imperiali di grande pregio e i resti del suggestivo gruppo scultoreo ispirato alla leggenda omerica del mostro Scilla che divora i compagni di Ulisse, una testimonianza della raffinata cultura ellenistica che permeava la dimora dell’imperatore Adriano.
Particolare attenzione merita anche la considerevole parte delle decorazioni della Villa ora esposta, tra cui gli affreschi provenienti dall’area del cosiddetto Macchiozzo, recentemente restaurati e ricomposti attraverso soluzioni innovative che ne hanno permesso una lettura più completa e suggestiva. Non mancano i reperti che rimandano al fascino dell’Egitto, testimonianza dell’amore di Adriano per la cultura nilotica: sono visibili un Horus e una Sfinge, frutto di indagini stratigrafiche effettuate nell’ultimo ventennio nell’area della Palestra e nell’area dell’Antinoeion.
Ma la vera sorpresa per gli appassionati e gli studiosi è rappresentata da un’opera che viene esposta per la prima volta dopo l’ultimo restauro: una pregevole scultura in marmo bigio che ritrae due figure distese appartenenti al ciclo statuario dei Niobidi, un capolavoro che aggiunge ulteriore prestigio a una collezione già straordinaria.
La riqualificazione degli ambienti è stata resa possibile grazie al finanziamento PNRR – Investimento 1.2, dedicato all’accessibilità dei musei e dei luoghi della cultura, gestito dalla Direzione generale Musei del Ministero della cultura. Gli interventi hanno riguardato in particolare il consolidamento degli intonaci decorati delle volte romane e la revisione dell’impianto di deumidificazione, garantendo così le migliori condizioni microclimatiche per la conservazione delle opere e la salubrità dell’aria negli spazi destinati ai visitatori.
I Musei del Canopo sono il frutto di un lungo e articolato lavoro corale degli uffici dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este, che restituisce al pubblico la piena fruizione di una delle collezioni di arte antica più iconiche al mondo. Un patrimonio che rappresenta il segno emblematico della straordinaria esperienza adrianea, ancora viva e influente nella cultura artistica contemporanea, come sancito dal riconoscimento UNESCO della Villa a patrimonio mondiale dell’umanità nel 1999.
L’inaugurazione vedrà la presenza di importanti rappresentanti istituzionali: la dottoressa Valentina Gemignani, Capo di Gabinetto del Ministro, il professor Massimo Osanna, Direttore generale Musei, e la dottoressa Elisabetta Scungio, Direttore delegato dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este. Un appuntamento che segna un nuovo capitolo nella valorizzazione di uno dei siti archeologici più ammirati e visitati d’Italia, dove la grandezza della Roma imperiale continua a dialogare con il presente attraverso la bellezza senza tempo delle sue opere d’arte.