La lunga mano della Giustizia ha raggiunto, a distanza di oltre un decennio, un cittadino albanese residente ad Anagni. I Carabinieri della Stazione di Anagni hanno infatti eseguito un’ordinanza di applicazione della detenzione domiciliare emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Frosinone nei confronti di un 32enne, condannato per un episodio di ricettazione avvenuto in città nel lontano 2013.
L’operazione, condotta nei giorni scorsi dai militari dell’Arma, è il risultato di un’attenta attività di localizzazione e monitoraggio del territorio. Una volta acquisito il provvedimento di cattura, i Carabinieri hanno avviato una serie di riscontri per verificare l’effettiva presenza dell’uomo nella zona. Gli accertamenti hanno dato esito positivo: il 32enne, di origini albanesi ma da tempo radicato nel tessuto sociale anagnino, si trovava ancora sul territorio comunale.
A quel punto sono scattati i servizi mirati organizzati dalla Stazione locale. L’uomo è stato individuato e prelevato, quindi condotto in caserma dove gli è stato notificato formalmente l’ordine di esecuzione della pena detentiva. Dopo le consuete operazioni di rito e l’espletamento delle formalità amministrative, il condannato è stato tradotto presso la propria abitazione, dove sconterà la pena comminata in regime di detenzione domiciliare.
L’episodio di ricettazione per cui l’uomo è stato condannato risale ormai a dodici anni fa, ma il sistema giudiziario ha fatto il suo corso, portando all’emissione del provvedimento restrittivo da parte dell’Autorità Giudiziaria competente. La vicenda dimostra come, nonostante il tempo trascorso, chi commette reati non può considerarsi al sicuro dall’azione della giustizia.