Domenica mattina, 19 ottobre 2025, le chiese di Gavignano e Gorga si sono trasformate in luoghi di incontro non solo spirituale, ma anche di prevenzione e sicurezza. I Carabinieri delle Stazioni di Gavignano e Gorga hanno infatti tenuto due appuntamenti informativi presso la Chiesa “Santa Maria Assunta” e la Chiesa “San Michele Arcangelo”, alla presenza rispettivamente di padre Elmer e padre Efrain. Circa cento fedeli hanno partecipato agli incontri, dimostrando grande interesse per un tema che tocca da vicino le comunità locali: le truffe agli anziani.
L’iniziativa, promossa dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma, rientra in un progetto più ampio volto a tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione e a rafforzare il legame di fiducia tra cittadini e forze dell’ordine. Un’occasione preziosa di dialogo diretto con i Comandanti delle Stazioni Carabinieri, che hanno illustrato nel dettaglio le tecniche più comuni utilizzate dai malintenzionati per raggiungere le loro vittime.
L’incontro nelle due parrocchie è stato accolto con grande apprezzamento dalle comunità locali. Non si è trattato di una semplice lezione frontale, ma di un vero e proprio momento di confronto, in cui i presenti hanno potuto porre domande e condividere dubbi e preoccupazioni. I militari hanno spiegato come i truffatori agiscano spesso con modalità sempre più raffinate, presentandosi alle porte delle abitazioni spacciandosi per carabinieri in borghese, avvocati o impiegati postali, oppure contattando le vittime telefonicamente per creare uno stato di allarme e preoccupazione.
L’impegno dell’Arma dei Carabinieri nella lotta alle truffe è costante e quotidiano, ma passa anche attraverso un’incessante campagna informativa. Far conoscere le tecniche dei truffatori è infatti il primo passo per accrescere la prevenzione e fungere da deterrente contro questi reati odiosi che colpiscono soprattutto le persone più fragili.
Durante gli incontri sono stati forniti consigli pratici e immediati per difendersi. Primo fra tutti: non aprire mai la porta agli sconosciuti e diffidare dalle apparenze. I truffatori sono abili manipolatori e sanno come presentarsi in modo convincente. Fondamentale è anche limitare la confidenza al telefono, soprattutto quando vengono proposte offerte vantaggiose o quando qualcuno cerca di creare un senso di urgenza.
Un elemento emerso con forza è l’importanza di un sistema di protezione a più livelli: vicini di casa, parenti e forze dell’ordine devono collaborare per creare una rete di solidarietà attorno alle persone più vulnerabili. Proprio l’apporto dei vicini si è rivelato, in molti casi concreti, fondamentale per sventare i tentativi di truffa.
I Carabinieri hanno ribadito con fermezza la necessità di rifiutare ogni forma di incontro, specialmente se preannunciato da una telefonata sospetta. In caso di dubbio, la soluzione è sempre la stessa: chiamare immediatamente il 112 per verificare l’identità di chi si presenta come appartenente alle forze dell’ordine, oppure contattare un familiare o un vicino di fiducia.
All’uscita dalla chiesa, tutti i fedeli hanno ricevuto un opuscolo informativo con indicazioni chiare e semplici su come evitare di cadere nella trappola dei truffatori. Un piccolo vademecum da tenere a portata di mano e da condividere con chi, magari, non ha potuto partecipare all’incontro.
L’iniziativa rappresenta un importante passo avanti nella rassicurazione sociale e nella costruzione di un rapporto sempre più stretto tra cittadini e istituzioni. Perché la sicurezza, prima ancora che una questione di ordine pubblico, è una responsabilità condivisa.