Roma – Una serata da incorniciare quella di martedì scorso nei saloni della Casa d’Aste Arcadia, dove il battito del martello ha scandito un successo straordinario: 2.167.820 euro di opere d’arte vendute, tutti i 36 lotti aggiudicati e un entusiasmante 270% delle stime minime raccolte. L’asta solidale organizzata dalla Fondazione Charlemagne a sostegno del programma “Periferiecapitale” ha superato ogni aspettativa, regalando al mercato dell’arte italiano cinque record nazionali.
Le sale romane della casa d’aste si sono riempite di appassionati e collezionisti, mentre molti altri, da ogni angolo del mondo, hanno seguito la competizione attraverso l’App MyArcadia o collegamenti telefonici. Un pubblico variegato che ha dimostrato quanto l’arte di qualità sappia ancora emozionare e mobilitare risorse importanti.
Il top lot della serata è stato senza dubbio “La Femme du Cordonnier” di Chaïm Soutine, olio su tela del 1926-7 che ha raggiunto la cifra di 677.200 euro.
Un risultato storico, trattandosi della prima volta in assoluto che un’opera dell’artista espressionista lituano viene venduta in Italia. “Questo risultato – sottolinea Massimo Tagliatesta, direttore di Arcadia – conferma lo straordinario interesse del pubblico verso opere di qualità di grandi artisti e lancia un importante segnale che il mercato dell’arte è in continua crescita. È stato un successo oltre le aspettative”.
Ma i record non si sono fermati a Soutine. Anche Pierre-Auguste Renoir ha fatto registrare il suo primato nazionale con “Jeune Femme au corsage rouge et au chapeau jaune” del 1920, aggiudicato a 162.700 euro.
Stesso destino per Pierre Bonnard con “La Seine à Vernon” del 1930, passato di mano a 384.400 euro, e per Edouard Vuillard con “La Jupe noire” del 1903, venduto a 110.200 euro. A completare il quintetto dei record italiani, Kees Van Dongen con “Place Pigalle-Halle aux Vins” del 1902, aggiudicato a 95.200 euro.
Tra le opere che hanno animato l’asta, anche un olio su tela attribuito al pittore veneziano Francesco Guardi, “Venezia, veduta del palazzo ducale e della piazzetta dal bacino di San Marco, con il bucintoro all’ormeggio”, e un dipinto di Ottimar Ellinger raffigurante una natura morta con fiori, frutta e insetti. Non sono mancati i grandi nomi dell’arte moderna e contemporanea: Picasso, De Chirico, Boudin, Signac ed Ernst hanno impreziosito ulteriormente il catalogo di una serata memorabile.
Il ricavato dell’asta confluirà interamente nel programma “Periferiecapitale” della Fondazione Charlemagne, confermando come l’arte possa diventare uno strumento concreto di solidarietà e trasformazione sociale. Un’iniezione di risorse che consentirà di portare avanti progetti dedicati alle aree periferiche, restituendo dignità e opportunità a territori spesso dimenticati.