Un fiume umano colorato e pacifico ha attraversato venerdì pomeriggio – 24 ottobre 2025 – le vie del centro storico di Anagni, scandendo con forza il messaggio di solidarietà verso la Palestina. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di numerose associazioni e cittadini comuni, ha dato voce a un sentimento condiviso da molti anagnini: la richiesta di pace e giustizia per il popolo palestinese.
Il corteo è partito poco dopo le 18.30 da Porta Cerere, storico ingresso della città, snodandosi tra le antiche pietre medievali che hanno fatto da cornice a questo momento di mobilitazione civile. Tra bandiere, striscioni e canti, i manifestanti hanno attraversato le vie del centro con un messaggio chiaro e pacifico, creando un contrasto suggestivo tra l’antico borgo e le istanze contemporanee di solidarietà internazionale.
Dopo circa mezz’ora di cammino, il corteo ha raggiunto Piazza Giovanni Paolo II, dove si è svolta la parte centrale della manifestazione. Qui, diverse persone hanno preso la parola per esprimere le proprie ragioni e il proprio sostegno alla causa palestinese. Tra gli interventi più attesi, quello di Emilio Cacciatori, tra i principali promotori dell’iniziativa, che ha ringraziato calorosamente tutti i partecipanti: “vedere così tante persone unite per la pace ci riempie di speranza. Anagni ha dimostrato ancora una volta di essere una città attenta ai diritti umani e alla giustizia internazionale. Voglio ringraziare ogni singola persona che oggi ha scelto di esserci, dalle associazioni ai cittadini, dalle famiglie ai giovani. Questo è il segno che la solidarietà non conosce confini”.













Particolarmente toccante è stato l’intervento di Ghada Shihadeh, cittadina palestinese che vive a Colleferro. Con voce emozionata, ha condiviso la sua testimonianza diretta: “portare la voce del mio popolo qui, nelle strade di questa città che mi ha accolto, significa moltissimo. Vedere italiani, europei, persone di ogni provenienza marciare per la libertà della Palestina mi dà la forza di continuare a sperare. La pace non è un sogno impossibile, è un diritto che non possiamo smettere di rivendicare insieme”.
La manifestazione ha registrato una partecipazione trasversale: non solo le associazioni storicamente impegnate sui temi dei diritti umani, ma anche molti cittadini comuni, famiglie e numerosi bambini che hanno colorato il corteo con la loro presenza. Un segnale importante di come la sensibilità verso le questioni internazionali attraversi tutte le generazioni.

Alle 20 in punto, tutti i partecipanti si sono ritrovati in Piazza Cavour per dare vita all’ultimo appuntamento con il pot-banging for Gaza, l’iniziativa di protesta sonora che nelle ultime settimane è diventata un appuntamento fisso nella piazza principale della città. Ad annunciare la conclusione di questa forma di mobilitazione è stata Michela Rosi, attivista da sempre impegnata per i diritti dei palestinesi e una delle promotrici dell’iniziativa. “abbiamo scelto di concludere questa fase, ma la nostra attenzione e il nostro impegno continuano”, ha dichiarato poco dopo che il suono delle pentole finisse di riempire per l’ultima volta la piazza storica.

La manifestazione si è svolta in un clima di assoluta tranquillità, anche grazie alla presenza discreta ma efficace delle Forze dell’Ordine. Carabinieri, Polizia Locale e Polizia di Stato hanno infatti assicurato la sicurezza del corteo e dei partecipanti, garantendo il regolare svolgimento dell’evento senza alcun incidente.
L’iniziativa di venerdì sera ha confermato come Anagni continui a essere una città attenta alle dinamiche internazionali e pronta a mobilitarsi pacificamente per la difesa dei diritti fondamentali e della pace nel mondo.




