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    Dieci anni di vita per il Museo della Cattedrale di Anagni

    un decennio di cultura, restauri e sostegno al patrimonio
    24 Ottobre 20257 Mins Read
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    la Cattedrale di Santa Maria Annunziata di Anagni
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    di Claudia Coladarci

    Il Museo della Cattedrale di Anagni (MuCA) celebra i suoi primi dieci anni. Un decennio di mostre, restauri, prestiti e iniziative che hanno portato il nome della città oltre i confini nazionali. Non solo custode del patrimonio artistico e religioso della Cattedrale, il MuCA si è imposto come motore culturale capace di rinnovarsi anno dopo anno.

    Dal 2015 ad oggi, il museo ha proposto al pubblico esposizioni che hanno saputo coniugare ricerca storica e divulgazione: dalle rassegne dedicate a Bonifacio VIII e alla Chiesa medievale, fino alle mostre su Innocenzo III, sul Corpus Iuris Civilis, sul preziosissimo libro d’Ore della Biblioteca capitolare e la mostra fotografica sui 25 anni dai restauri della Cripta.

    Ad attrarre un pubblico sempre più vasto sono state anche le aperture straordinarie di ambienti solitamente inaccessibili come i cosiddetti Grottoni della Cattedrale o la Cisterna, ma anche le esposizioni temporanee di volumi e oggetti non sempre visibili.

    Parallelamente, non sono mancati i prestiti di opere a istituzioni prestigiose, come la Fondazione Prada, Palazzo Braschi e l’Università La Sapienza, segno di un dialogo costante con la comunità scientifica e culturale.

    Accanto alle grandi mostre, il MuCA ha saputo creare appuntamenti ormai identitari. Ogni settembre la rievocazione dello “Schiaffo di Anagni”, organizzata con la collaborazione dell’Associazione Interparrocchiale Anagni Medievale (AIAM) e del Gruppo Medievale Colle Sant’Angelo, riporta in vita un episodio chiave della storia europea, unendo spettacolo e approfondimento storico. Ogni dicembre, invece, le Giornate di San Thomas Becket celebrano il martirio del santo inglese con conferenze, spettacoli e incontri. Due iniziative che da oltre dieci anni animano il calendario culturale cittadino.

    Molte sono state in questi anni le TV locali, nazionali ed estere che si sono interessate al monumento e che hanno contribuito ad ampliare la sua notorietà, facendolo conoscere a un pubblico sempre più vasto.

    I restauri: un decennio di rinascita

    Un capitolo fondamentale nella storia del MuCA è rappresentato dai restauri, che in questi dieci anni hanno interessato opere di straordinaria importanza. Si è trattato di interventi capaci di restituire nuova vita al patrimonio, ma al tempo stesso di affrontare sfide tecniche ed economiche considerevoli. Tra questi spicca il complesso restauro dell’Icona del Salvatore, che ha messo a dura prova i restauratori ma ha consentito di riportare alla luce un capolavoro di inestimabile valore e rara bellezza.


    Le principali tappe:

    • 2016: restauro dell’Icona della Vergine con Bambino e Rainaldo presbitero di Lello de Urbe (CEI);
    • 2017: restauro della Via Crucis della Cattedrale, oggi esposta negli ambienti delle Sagrestie;
    • 2018-2022: restauro dell’Icona del Salvatore, con il sostegno economico della CEI, dell’O.M.R. e di BancAnagni;
    • 2020: intervento di pulitura sugli affreschi della Cripta (BancAnagni); pulitura e consolidamento della Loggia delle Benedizioni, del pavimento della chiesa e restauro degli affreschi del criptoportico (SABAP);
    • 2021: restauro della Madonna della Cintola proveniente da Trivigliano (CEI), del Flagellazione di Gesù attribuito a Carlo Maratta (CEI) e del Battesimo di Gesù proveniente dalla chiesa di Sant’Andrea; sistemazione e allestimento della Pinacoteca negli ambienti dell’Archivio Capitolare (CEI);
    • 2022: interventi di pulitura sugli affreschi dell’Ambulacro; restauro degli affreschi nell’Oratorio di San Thomas Becket (SABAP); restauro della tela proveniente dalla chiesa di San Lorenzo (CEI);
    • 2023: restauro di due tele mariane provenienti dalla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo (CEI); sistemazione del tetto della Sala Capitolare; completo rifacimento della copertura del sottotetto del Tesoro Antico;
    • 2024: lavori imponenti sulla facciata della Cattedrale, realizzati grazie al contributo determinante di BancAnagni e con il supporto fondamentale della società Sices di Rodolfo Lanzi per la messa in opera dei ponteggi; restauro dei tessuti del Tesoro finanziato dalla SABAP e della statua lignea di sant’Antonio abate, attualmente ricoverata presso i laboratori l’università della Tuscia come oggetto del corso di restauro.
    • 2025: restauro di due lettighe funebri, di un antifonario e di un lezionario, a conferma dell’attenzione alla conservazione del patrimonio librario e materiale.

    Si tratta di interventi che hanno richiesto competenze tecniche, risorse economiche e una forte rete di collaborazioni tra enti ecclesiastici, istituzioni pubbliche e fondazioni private. Ogni restauro non è stato solo un atto conservativo, ma anche occasione di studio, confronto scientifico e restituzione alla comunità di beni che rischiavano di andare perduti. Ad esempio, dopo quattro anni di lavori, in occasione del ritorno ad Anagni dell’Icona del Salvatore e dei suoi due sportelli dipinti, è stata organizzata una tavola rotonda con studiosi e ospiti di fama internazionale ai quali sono stati presentati gli ultimi studi sull’opera e le recentissime scoperte d’archivio.

    Contemporaneamente il MuCA ha reso possibile l’uscita di volumi significativi, come le ultime due pubblicazioni del professor Lorenzo Proscio (“il Bestiario della Cattedrale di Anagni” e “Lo Schiaffo di Anagni. La storia, i luoghi, le leggende”) e la nuova guida storico artistica del Museo della Cattedrale, Scritta da Claudia Coladarci, curatrice del MuCA, e Davide Angelucci, docente di storia dell’arte. A venticinque anni dalla prima pubblicazione, nel 2019, è stato ristampato il volume sui restauri, edito a cura dell’Istituto Centrale per il Restauro.


    Il contributo di BancaAnagni, SABAP, CEI e privati cittadini

    Dietro ogni mostra, restauro ed evento si nasconde un aspetto spesso invisibile al pubblico: i costi. Gestire una realtà come il MuCA significa affrontare spese ingenti, dalle esigenze quotidiane di manutenzione fino agli interventi straordinari. In questo contesto, il sostegno di BancaAnagni si è rivelato determinante: dal restauro della Cripta a quello della facciata, fino ad altri interventi cruciali, la banca locale ha dimostrato come un istituto radicato sul territorio possa fare la differenza. Non semplici sponsorizzazioni, ma veri e propri investimenti nella memoria collettiva e nell’identità di Anagni.

    Lo stesso si può dire della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina: in questi anni è intervenuta con professionalità e competenza, in accordo con la direzione scientifica del museo, per restaurare a proprie spese diverse parti del monumento, restituendole alla comunità in tutto il loro splendore.

    La Conferenza Episcopale Italiana, invece, con il contributo proveniente dall’8×1000, ha accettato le richieste di contributo per il restauro di tele, tavole e manufatti di straordinario valore storico e artistico.

    Non meno significativo è stato il contributo di privati cittadini che, per affezione al monumento, hanno sostenuto importanti interventi: tra questi, Rodolfo Lanzi, in occasione del restauro della facciata della Cattedrale, e l’avvocato Athos Russo, che ha finanziato il restauro della Via Crucis settecentesca.


    Un futuro da costruire

    Il decennale del MuCA non è un punto d’arrivo, ma una tappa in un percorso che guarda avanti. La storia del museo dimostra che la valorizzazione del patrimonio richiede costanza, risorse e la partecipazione di un’intera comunità.

    Oggi il MuCA festeggia i suoi primi dieci anni con la consapevolezza che molto è stato fatto, ma altrettanto resta da fare, poiché un patrimonio così ricco e fragile non si conserva da solo: ha bisogno di cura, di impegno e di sostegno continuo.

    Il Capitolo della Basilica Cattedrale di Anagni, proprietario e gestore del bene, desidera ringraziare tutti coloro che in questi anni si sono impegnati nella cura e nella conservazione della Cattedrale di Santa Maria Annunziata e delle sue pertinenze. Un grazie che va non solo a chi ha contribuito ai lavori di restauro e manutenzione, ma anche a quanti hanno sostenuto le attività di valorizzazione e promozione, favorendo un notevole incremento del flusso turistico, quasi raddoppiato nel corso del decennio.

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